L’ala dei «penalisti militanti» guidati da Bruno Botti chiama, la «Camera penale di tutti» trainata da Ermanno Carnevale risponde. A tre settimane esatte di distanza dalla presentazione della lista che Botti schiera per candidarsi alla guida della Camera penale (si vota il 28 novembre), a Napoli viene presentata la ‘squadra’ di Carnevale che si pone subito nel solco della continuità con la giunta (uscente) guidata dall’avvocato Attilio Belloni. L’incontro avviene martedì 13 novembre nei locali della Camera penali e, come accaduto per la chiamata alle armi di Bruno Botti di mercoledì 24 ottobre, è assai partecipato. Intervengono non solo quelli che hanno già manifestato il sostegno a Ermanno Carnevale, candidato come presidente, e ai suoi ‘uomini’, ma anche penalisti dello schieramento opposto, segno che gli iscritti hanno ritrovato quello spirito di competizione e di voglia di fare che era mancato alle precedenti elezioni, caratterizzatesi per la discesa in campo di una sola lista.
Il programma si presenta con lo slogan «La Camera penale di tutti», cinque parole che richiamano il concetto di ‘unità’ della categoria che è diventato proprio l’oggetto dello scontro tra le due ‘squadre’ in campo. «La Camera penale di tutti esprime il desiderio di avere una classe forte e unita – spiega l’avvocato Ermanno Carnevale, in passato presidente della sezione Aiga di Napoli – Essere uniti è fondamentale soprattutto in questo momento di grandi riforme, evocate o già messe in pratica, da parte del Governo in materia di Giustizia. Ecco perché il nostro sarà un modello partecipato e unito». La prima azione concreta di ‘unità’ che la squadra di Carnevale spiega di mettere in campo è quella con la giunta uscente: «La Camera penale uscente ha messo in piedi un modello di partecipazione che intendiamo non disperdere ma semplicemente rafforzare», sottolinea Carnevale. Il riferimento è alla scelta, della Giunta Belloni, di creare degli osservatori ad hoc che puntassero i riflettori su alcuni temi caldi della Giustizia e dei problemi a Napoli e che raccogliessero idee e proposte per superare le criticità di volta in volta individuate; ma anche al lavoro fin qui svolto dal ‘Centro studi della Camera penale di Napoli’, istituto il 23 maggio del 2017 e finalizzato, tra l’altro, a curare la ‘rassegna della giurisprudenza di merito’ del foro di Napoli; nonché al lavoro sull’attività di formazione e di qualificazione professionale dell’avvocato penalista organizzata e gestita dalla ‘Scuola di Formazione’. «Sono tutti modelli che non intendiamo distruggere, ma continuare a coltivare cercando di renderli sempre più efficienti», puntualizza Ermanno Carnevale.
Una sottolineatura che, tra le righe, lascia trasparire la polemica – che però durante la presentazione della ‘squadra’ non viene mai esplicitata – con la ‘squadra’ di Bruno Botti che invece aveva duramente attaccato gli osservatori sostenendo che essi siano stati realizzati solo come occasione per poter «dispensare incarichi e creare consenso». Altro punto sul quale Ermanno Carnevale batte: l’apertura all’opinione pubblica sui temi di Giustizia. «E’ necessario avere un’interlocuzione diretta con l’opinione pubblica. Non è più immaginabile restare trincerati in Tribunale e confinare le discussioni sui temi di Giustizia all’interno dei Tribunali». Tutti temi condivisi con la ‘squadra’ che affianca Carnevale: Andrea Abbagnano Trione, Gaetano Balice (candidato segretario), Giuseppe Carandente, Sabina Coppola, Mattia Floccher, Mario Pasquale Fortunato, Roberto Giovene di Girasole e Sergio Schiltzer, il quale fino a pochi mesi è stato presidente dell’Osservatorio ‘Il carcere possibile’ nato dall’intuizione e dall’impegno dell’avvocato Riccardo Polidoro che sostiene la lista di Bruno Botti.
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domenica, 18 Novembre 2018 - 20:00
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