Le polemiche non sono mai cessate. Prima il caso degli ineleggibili, ora lo stallo in cui è piombato il nuovo Consiglio dell’Ordine degli avvocati. A Napoli il rinnovo del ‘parlamentino’ di penalisti e civilisti continua a dividere gli avvocati. Ad una settimana di distanza dalla proclamazione dei 25 consiglieri, il Coa non è stato ancora convocato.
Tanto che gli 11 consiglieri che fanno capo all’aggregazione ‘Insieme per l’Avvocatura’, insieme ai due indipendenti Gabriele Esposito e Patrizia Intonti, e all’avvocato Hillary Sede ha scritto una lettera al consigliere anziano Roberto Fiore affinché provveda a convocare quanto prima il Coa. «Il protrarsi di questo stato di quiescenza e inattività del Consiglio oltre la prossima settimana – scrivono – comporterebbe un vulnus gravissimo per l’avvocatura napoletana del tutto prima di rappresentanza sin dal 22 gennaio», quando si è tenuta l’ultima seduta. Nella lettera si rileva, inoltre, che «l’omesso svolgimento dei compiti del Consiglio può essere fonte di danni ingenti e potenzialmente irreparabili per gli iscritti o iscrivendi, con conseguente responsabilità patrimoniale e amministrativa a carico di consiglieri colposamente inattivi».
Restano sullo sfondo il tema dei ricorsi presentati contro i quattro avvocati eletti ma che sono in odore di ineleggibilità (Maurizio Bianco, Armando Rossi, Roberto Fiore e Salvatore Impradice) e le dimissioni di Antonio Tafuri, il più votato, dalla Cassa forense. Dimissioni che Tafuri ha annunciato di depositare a stretto giro, anche perché la carica di delegato alla cassa forense e quella di presidente dell’Ordine degli avvocati di Napoli è incompatibile.
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sabato, 9 Febbraio 2019 - 17:55
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