Accusati di aver fatto affari con i boss, liberi i D’Ari, i medici della Napoli bene: domiciliari revocati, detenuti da un anno

Tribunale Giustizia

Di nuovo liberi. Anche di poter tornare a lavoro. Dopo quasi un anno di detenzione preventiva, tra carcere e arresti domiciliari, i fratelli Antonio e Luigi D’Ari, entrambi medici molto noti nell’ambiente della Napoli bene, sono stati scarcerati. I giudici della sesta sezione penale del Tribunale di Napoli, dinanzi ai quali i D’Ari sono attualmente imputati, hanno accolto la richiesta degli avvocati Roberto Saccomanno e Michele Sarno, revocando – per carenza di esigenze cautelari – la misura dei domiciliari alla quale i due fratelli erano sottoposti da ottobre scorso dopo aver trascorsi diversi mesi in prigione.

Il Tribunale ha deciso di scarcerare i D’Ari ritenendo che il carcere prima e i domiciliari poi abbiano sortito «un effetto dissuasivo e deterrente»; né sono emerse segnalazioni su eventuali violazioni dei domiciliari, violazioni che sono sintomatiche di una costante propensione al delitto. I D’Ari, dunque, affronteranno da liberi il processo che li vede attualmente imputati per riciclaggio dei soldi della camorra (quelli dei Lo Russo ed in particolare del malavitoso, oggi pentito, Mariano Torre) nelle attività di ristorazione che avevano rilevato e favoreggiamento nei confronti dei fratelli Marco, Massimo e Carmine Iorio, i noti imprenditori partenopei. Rispetto alla accusa di favoreggiamento, ai D’Ari viene contestato di aver rilevato tre ristoranti degli Iorio nel periodo in cui questi ultimi erano detenuti per via del sospetto (poi spazzato via da una sentenza di assoluzione definitiva) di aver riciclato nelle loro attività un milione e mezzo di euro del boss Lo Russo; ciò allo scopo di evitare che altri imprenditori potessero metterci le mani sopra e garantendo che avrebbero restituito i locali agli Iorio non appena fossero stati scarcerati. L’accordo sarebbe avvenuto col defunto padre degli Iorio mentre i tre imprenditori erano detenuti. Antonio D’Ari è chirurgo estetico e lavora presso la clinica Ruesch di Napoli, mentre Luigi D’Ari è medico anestesista presso l’azienda ospedale universitaria Federico II. (Approfondimenti sull’inchiesta, sul processo e sulla scarcerazione saranno disponibile sull’edizione di domani, sabato 16 febbraio, del quotidiano digitale. Il quotidiano digitale è accessibile su abbonamento. Per abbonarsi basta accedere alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’)

Leggi anche:
Minori, la Lega vuole processare i 12enni Ma Fico e il questore De Iesu insistono: puntare su scuola e prevenzione
Truccarono il concorso per la polizia penitenziaria: 3 arresti e 160 indagati Risposte su braccialetti e cover
– Ha un debito da 350mila euro per la droga, sequestrano il cognato per recuperare il denaro: presi 2 dei Mazzarella | Video
Le insidie del web: ricatta minorenni per avere video hot con bimbi di tre anni
– Napoli, vessata e picchiata per anni, trova il coraggio di denunciare: arrestato 50enne

venerdì, 15 Febbraio 2019 - 22:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA