Un’inchiesta con più rivoli. Che partono tutti da Castellammare di Stabia e arrivano a toccare il Consiglio regionale della Campania e finanche il Parlamento. Un’inchiesta i cui punti essenziali erano già emersi mesi fa, quando Castellammare di Stabia e i comuni limitrofi furono investiti dall’operazione ‘Olimpo’ che toccò non solo i vertici di quattro clan della camorra (D’Alessandro, Afeltra, Di Martino e Cesarano) ma si focalizzò anche sulla figura dell’imprenditore Adolfo Greco, finito in carcere perché mediava il pagamento delle tangenti che i clan avrebbero imposto ad alcuni imprenditori locali. E’ proprio indagando sulla figura di Greco che la Direzione distrettuale antimafia di Napoli accese i riflettori su una vicenda più squisitamente imprenditoriale e amministrativa, quella dell’ex area industriale Cirio di Castellammare, interessata da un piano di riconversione e rigenerazione urbana che ad oggi non ha visto mai la luce. Una storia che è passata nelle mani della procura di Torre Annunziata, perché la Dda non ha trovato (al momento) elementi che testimoniassero un’ingerenza concreta della criminalità organizzata locale nell’affare. In questi mesi la procura oplontina ha riesaminato le informative della Squadra Mobile di Napoli e ha deciso di chiedere una proroga delle indagini. Altri sei mesi di tempo per completare il puzzle investigativo. Altri sei mesi per meglio scandagliare non solo la vicenda dell’ex area Cirio, ma soprattutto per blindare le altre storie opache che vedono Adolfo Greco (ancora in carcere) protagonista.
Gli avvisi di proroga delle indagini (di cui hanno dato notizia stamattina più organi di stampa) sono stati notificati nei giorni scorsi e questo ha determinato una parziale discovery dei temi su quali i magistrati di Torre Annunziata stanno lavorando. Soprattutto ha portato ad una discovery dei nomi degli indagati, che sono in tutto 17. Ci sono i parlamentari Luigi Cesaro e Antonio Pentangelo, entrambi di Forza Italia, un dato di cui si era già avuta contezza leggendo gli atti dell’inchiesta ‘Olimpo’ (e che Giustizia News24 aveva riportato in esclusiva il 23 dicembre 2018). Il dato inedito è che sotto la lente della procura è finito anche un big della politica napoletana, Mario Casillo, consigliere regionale del Pd. Il suo nome corre di pari passo a quello di Gennaro Iovino, dirigente cittadino del Pd e padre del consigliere comunale Francesco. I fatti contestati risalgono alla fine del 2013. Ma vi è di più: la procura ha indagato anche il figlio di Adolfo Greco, Luigi, che a Castellammare di Stabia è stato anche consigliere comunale. Tutti nomi che ruotano attorno a più vicende nate scandagliando la vita imprenditoriale di Adolfo Greco. Tutti personaggi che dovranno attendere altri sei mesi per capire quale direzione prenderà l’inchiesta della procura della Repubblica di Torre Annunziata. (Approfondimenti sull’inchiesta e sui singoli spaccati dell’inchiesta saranno disponibili sull’edizione di domani del quotidiano digitale disponibile su abbonamento. Per abbonarsi basta accedere alla sezione ‘Sfoglia il Quotidiano’)
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venerdì, 1 Marzo 2019 - 13:25
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