Caos Pd Napoli, vertice a Roma:
Zingaretti prepara il ‘new deal’
E De Magistris resta alla finestra

Nicola Zingaretti è il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio
di Daniele Di Martino

Un vertice domenicale a Roma con la promessa di risolvere entro martedì il caso Napoli. Due giorni per conoscere i nuovi vertici del Pd partenopeo, dopo lo stop del Tribunale all’elezione dell’ormai ex segretario provinciale Massimo Costa. Se Matteo Renzi, all’inizio della sua avventura alla guida dei Dem, aveva proposto il “lanciafiamme” in Campania, adesso spetterà al neo segretario nazionale Nicola Zingaretti spazzare via quella vecchia classe dirigente portata alla ribalta proprio dell’ex premier. Da giorni circolano indiscrezioni e nomi sulla nuova reggenza napoletana. Sarà nominato sicuramente un commissario, ma che Zingaretti non vuole campano. Inizialmente erano circolati anche i nomi di Boccia e Manfredi, vicini comunque alle posizioni del governatore del Lazio, ma le indicazioni sono altre. Innanzitutto Zingaretti vorrebbe un commissario forte, un big del Pd nazionale. Un’operazione tipo Orlando di qualche anno fa. E l’ex ministro di Giustizia potrebbe essere proprio uno dei nomi in corsa, così come quello di Dario Franceschini. L’obiettivo è quindi, ancora una volta, rimettere in piedi la federazione napoletana del partito, dilaniata dalle guerre intestine.

La proposta di Annunziata
Il nuovo segretario regionale, che non è dell’area Zingaretti ma ha sostenuto Martina insieme a Casillo e De Luca, ha proposto di occuparsi personalmente della segreteria napoletana. Una sorta di coordinamento unitario con quello regionale, in modo da non subire scelte calate da Roma. Ma da questo orecchio, Zingaretti, pare proprio non voglia sentirci. Tuttavia un segnale di avvicinamento tra i due potrebbe essere la presidenza del partito campano affidata ad Armida Filippelli, la professoressa che è riuscita ad insidiare il sindaco di Poggiomarino alle ultime primarie per la segreteria regionale. Un segnale apprezzato dall’area che fa capo al segretario nazionale del partito. Anche perché, come ha proposto Zingaretti, la segreteria nazionale dovrebbe essere composta da tutti i coordinatori provinciali e quindi anche lo stesso Annunziata riuscirebbe a fare un salto di qualità scalando il partito. Il tutto sarà completato con il responsabili dei Forum tematici, in quella che sembra una nuova modalità di organizzare il partito, senza troppe norme e trabocchetti.

De Magistris attende
Il sindaco di Napoli, intanto, attende un cenno dallo stesso Zingaretti. Non bisogna dimenticare che la scelta del commissario provinciale del Pd va nell’ottica delle future alleanze in vista delle regionali dell’anno prossimo. De Magistris non ha nascosto di voler essere il candidato presidente, anche perché il suo secondo mandato da sindaco termina. Subito dopo l’elezione di Zingaretti ha lanciato messaggi distensivi a un Pd che ora vira verso sinistra e quindi vorrebbe trovare un accordo, a patto che il Partito Democratico scarichi De Luca e la sua compagnia in un colpo solo. Un’operazione cambierebbe non poco le carte in tavola, perché l’ex sindaco di Salerno sarebbe disposto ad andare avanti anche da solo e con le sue civiche. Così si rischierebbe il suicidio politico, perché il centrodestra pare abbia intenzione di affidare tutto nelle mani di Severino Nappi, sempre che Stefano Caldoro accetti la candidatura alle Europee così come proposto dalla famiglia Cesaro, proprio con l’obiettivo di avere un via libera per la candidatura dell’ex assessore al Lavoro della Regione Campania. Mara Carfagna invece va verso un incarico di partito prestigioso, dovendosi occupare di tutto il Sud Italia per conto di Berlusconi e Forza Italia.

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domenica, 17 Marzo 2019 - 11:53
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