Continua a crescere il numero dei detenuti, nonostante non si registri una crescita negli ingressi in carcere né nel numero dei delitti commessi: al 30 aprile 2019 sono 60.439, di cui 2.659 donne (il 4,4% del totale), 55 i bambini di età inferiore a 3 anni che vivono con le loro 51 madri detenute. Le presenze sono cresciute di 800 unità rispetto al 31 dicembre 2018 e di quasi 3.000 rispetto all’inizio dello scorso anno. Il tasso di sovraffollamento (il rapporto tra presenze e posti letto) sfiora il 120%, e in 42 istituti (uno su cinque) il 150%.
Sono i numeri sulle carceri italiane, nel rapporto sulle condizioni di detenzione dell’associazione Antigone, quest’anno intitolato ‘Il carcere secondo la Costituzione’. Soprattutto ci sono oggi ben 8.000 detenuti in più rispetto a quattro anni fa e, con questo trend di crescita, rileva Antigone, nel giro di due anni si tornerà ai numeri del 2013, quando la Corte Europea dei diritti dell’uomo condannò l’Italia per violazione del divieto di trattamenti inumani o degradanti.
Nel 2018 i volontari dell’associazione hanno visitato 85 carceri ed è risultato che nel 18,8% dei casi vi sono celle deve non è rispetto il parametro dei 3 metri quadro di spazio per detenuto, soglia considerata dalla Corte di Strasburgo minima e al di sotto della quale è estremo il rischio di trattamento inumano o degradante. Tra questi il carcere di Milano Opera ed entrambi i carceri di Napoli. A Poggioreale sono alloggiati 731 detenuti in più di quelli che l’istituto potrebbe contenere mentre nell’altro carcere cittadino, quello di Secondigliano sono 418 i detenuti in soprannumero. A Roma, Rebibbia Nuovo Complesso, ospita oltre 400 detenuti in più della sua capienza, a Regina Coeli lo scarto è di 381 unità, a Milano Opera di 387.
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giovedì, 16 Maggio 2019 - 11:02
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