Emilio Di Marzio, candidato del Pd alla Camera nel collegio Napoli Sud, sceglie la via della ‘nota’ scritta per provare a spegnere le polemiche innescate dal suo infelice post su Facebook sulla drammatica rapina a Frattamaggiore costata la vita a un malvivente. Niente intervista telefonica. Niente domande e risposte. Pur contattato, il politico declina con gentilezza ogni contraddittorio. Solo un monologo. Maldestro. «Non intendo alimentare polemiche su un’errata interpretazione del mio post sui gravi fatti di Frattamaggiore», esordisce. Già, errata interpretazione. Ché, a suo dire, quell’«Uno in meno. Complimenti all’orefice e al poliziotto» non volevano trasmettere soddisfazione per la morte del rapinatore che aveva provato il colpo in una gioielleria, bensì l’esultanza per il fatto che un complice della vittima fosse stato arrestato sul fatto da un agente libero dal servizio e che quindi «restava ancora un criminale (uno in meno) non assicurato alla giustizia. Non era dunque per parte mia alcun giubilo in una vicenda comunque la si guardi dolorosa». Spiegazione assai contorta. Sgangherata. E deve averlo pensato pure lui, che la nota l’ha scritta, visto che sabato sera ha ben pensato di rimuovere il post poche ore dopo averlo pubblicato, facendo così sparire anche i due commenti di sorpresa e di critica firmati da amici virtuali. Ma siamo nell’ambito delle congetture: senza un’intervista, è impossibile capire il perché della rimozione. Su un dato però il candidato alla Camera del Pd non fa marcia indietro, neppure nella nota: «Ribadisco però con i complimenti al poliziotto e al commerciante un concetto che rivendico – scrive Di Marzio nella nota -. Sono lieto cioè che in uno scontro a fuoco tra uno che ha la sola colpa di faticare dalla mattina alla sera e tre criminali non ci abbia rimesso le penne l’aggredito come accade spesso». Insomma si torna al punto di partenza. Al post cancellato. Di Marzio va per la sua strada: «Andrebbe reso plauso pubblico (ed era quella la mia intenzione)» al gioielliere e al poliziotto in borghese per i rischi che hanno corso nel non cedere alla violenza dei criminali», «lo stato di diritto impone che la giustizia sia esercitata dall’amministrazione dello stato e che la sicurezza sia garantita dalle forze di polizia», e «nei casi di improvvisa ed efferata aggressione come ieri, con tre persone armate e mascherate, il cittadino inerme ha diritto di tutelarsi, anche reagendo se necessario». «In uno scontro a fuoco, non in una tenzone poetica, tra il cittadino che si difende e il criminale che offende, so bene da che parte stare. – conclude il candidato per il Pd – Dalla parte del cittadino». Nota terminata. Post cancellato, ma per un giorno Pd in imbarazzo. Ancora una volta. Con l’onorevole Arturo Scotto, candidato capolista alla Camera per Liberi e Uguali nel collegio ‘Napoli città’, pronto a lanciare uno strale contro i dem: «E’ da giorni che dico che il Pd parla come la destra. E questo post lo conferma. Siamo davanti ad un cedimento culturale molto più ampio e grave del Pd. Renzi dice ‘il voto a LeU aiuta Salvini’, mi pare che il Partito democratico con queste prese di posizioni assomigli sempre di più alla linea politica di Salvini. – ha tuonato Arturo Scotto – Dunque più si va avanti, più ci troviamo di fronte ad una gara a chi si somiglia di più tra Pd e centrodestra, ma quando accadono queste cose i cittadini come sempre votano l’originale».
lunedì, 12 Febbraio 2018 - 00:01
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