Trenta «botte», è così che le chiamano in gergo. Trenta colpi di arma da fuoco, si presume una mitraglietta, che risuonano nel silenzio della notte in una delle zone più calde dal punto di vista criminale: il quartiere San Giovanni a Teduccio. Una “stesa” che ha avuto come scenario via Ravello, strada su cui affacciano i palazzi-bunker del clan Rinaldi e che sembra essere la risposta ad un raid intimidatorio eseguito col tritolo cinque giorni fa nel quartiere Mercato, roccaforte del gruppo Mazzarella. Una bomba carta fatta esplodere davanti a un fabbricato in via Giuseppe Manzo dove viveva un pregiudicato di spessore del clan. Chi ha agito a San Giovanni a Teduccio potrebbe avere avuto come compito la consegna di un messaggio di piombo al gruppo Rinaldi. I poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale sono intervenuti a seguito della segnalazione di un uomo che vive al secondo piano di uno stabile che ha visto un’ogiva di proiettile penetrare nella sua abitazione. Sul posto la polizia di Stato ha trovato 27 bossoli calibro 9×19 e un’ogiva all’interno del balcone.
La notte tra lunedì e martedì verrà ricordata come quella delle “stese”. Tre i totale i raid. Il secondo attentato a colpi di pistola è avvenuto ai Quartieri Spagnoli, ai Gradini San Liborio. Qui un proiettile ha colpito la caldaia installata fuori al balcone di un appartamento al primo piano di una palazzina. L’impianto è esploso e ha scatenato un incendio: fortunatamente l’appartamento era disabitato. Le indagini su questo episodio sono affidati ai militari dell’Arma. Accertamenti dei carabinieri anche per l’assalto di piombo ai danni del tarallificio “Leopoldo” in via Foria. Qui ignoti hanno esploso due colpi di pistola contro le vetrine dello storico negozio a pochi passi dal Real Orto Botanico. I militari della compagnia “Stella” hanno repertato due ogive sul manto stradale. Il titolare è stato ascoltato in caserma per accertare se sia stato oggetto di richieste estorsive.
martedì, 13 Febbraio 2018 - 21:00
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