Il Governo del premier Giuseppe Conte termina qui, salvo diverse determinazioni del Capo dello Stato Sergio Mattarella. È stato il premier stesso, nel corso del suo atteso discorso al Senato, a dichiarare conclusa l’esperienza gialloverde e ad ad annunciare che “salirò al Colle a rassegnare le dimissioni”. Una scelta inevitabile, quella di Conte. «La decisione della Lega che ha presentato la mozione di sfiducia e ne ha chiesto l’immediata calendarizzazione oltreché le dichiarazioni e comportamenti, chiari e univoci, mi impongono di interrompere qui questa esperienza di governo», spiega.
Prima però di rassegnare le dimissioni, Conte ‘colpisce’ Salvini, che già nelle settimane della crisi aveva duramente attaccato. Ne contesta il tenore della propaganda e quell’insistente scomodare la Beata Vergine Maria per legittimare il suo operato. «Chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare di accostare agli slogan politici i simboli religiosi – dice Conte – Sono episodi di incoscienza religiosa che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e di oscurare il principio di laicità alla base dello Stato moderno».
Quindi un nuovo affondo sul tema dei fondi russi alla Lega: «Se avessi accettato di venire qui al Senato per riferire sulla vicenda russa che oggettivamente merita di essere chiarita anche per i riflessi sul piano internazionale…», ha affermato il premier. E il vicepremier Salvini commenta con un gesto eloquente.
E per finire una stroncatura netta di quell’invocare ‘pieni poteri’ che tanto ha fatto discutere: «Non abbiamo bisogno di persone e uomini con pieni poteri ma che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità. (..) In coincidenza dei più importanti Consigli europei non sei riuscito a contenere la foga comunicativa creando un controcanto politico che ha generato confusione», incalza ol premier.
«Se tu avessi mostrato cultura delle regole l’intera azione di governo ne avrebbe tratto giovamento. Ci sono stati molti episodi che riservatamente e pubblicamente ti ho fatto notare, come ad esempio ti avevo detto di indicarmi
I delegati della Lega per i lavori per approntare la finanziaria ma ho atteso due mesi».
Salvini ascolta in silenzio, salvo poi agitarsi durante alcuni passaggi di Conte e fare diversi cenni di dissenso.
Infine un passaggio sul proprio operato, sul suo ruolo di premier: «Ho cercato in questi 14 mesi di indirizzare la politica dell’Italia lungo un percorso di europeismo critico. Ho evitato per due volte la procedura di infrazione dell’Italia che sarebbe stata dannosa e anche per la designazione della presidenza della commissione Ue l’Italia ha svolt un ruolo decisivo. Sforziamoci di cogliere le opportunità piuttosto che contrastare in modo sterile compromettendo i nostri interessi nazionali».
martedì, 20 Agosto 2019 - 16:37
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