Ragazzo ucciso in una rapina a Roma, ascoltata la fidanzata: «Mi hanno colpito con una mazza e Luca ha reagito»

Luca Sacchi
Luca Sacchi, il ragazzo ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019

La Capitale è sotto shock per la rapina sfociata in omicidio del 24enne Luca Sacchi.  I carabinieri stanno ascoltando tutti i testimoni per cercare di recuperare quante più informazioni è possibile e risalire a chi ha premuto il grilletto. Ascoltata anche la fidanzata del giovane deceduto, Anastasia Kylemnyk. «Eravamo appena usciti dal pub. Mi sono sentita strattonare da dietro, mi hanno detto: ‘dacci la borsa’. Gliela stavo consegnando quando mi hanno colpito con una mazza. A questo punto è intervenuto Luca che ha reagito bloccando il ragazzo che mi aveva aggredito, quindi è intervenuto l’altro aggressore che gli ha sparato alla testa». Secondo quanto riferito dalla giovane, lei e il fidanzato erano andati nel locale dopo una giornata di lavoro per bere una birra. La ragazza ha raccontato agli inquirenti che i due aggressori sarebbero fuggiti a bordo di una Smart. Altri testimoni hanno invece riferito che i due sarebbero fuggiti a piedi. A dare l’allarme è stato un tassista che si trovava a passare in via Bartoloni nella zona di Colli Albani, periferia della Capitale.

La procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio volontario che è stato assegnato al pm di turno, Nadia Plastina, che ha affidato le indagini ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci. Gli inquirenti hanno trasmesso una prima informativa a piazzale Clodio su quanto accaduto ieri notte alle 23.20.

Chi era Luca Sacchi: amava moto e arti marziali

Luca Sacchi aveva compiuto 24 anni lo scorso 18 febbraio. Incensurato, mai problemi, innamoratissimo di Anastasiya, la ragazza ucraina di 25 anni per difendere la quale è morto. Lavorava come personal trainer nella palestra dì jujitsu dove era apprezzato e benvoluto. Appassionato di arti marziali, ma anche di moto Gp. Luca condivideva spesso i post del leader della Lega Matteo Salvini. Sul suo profilo Facebook si trovano anche tanti post contro le aggressioni subite da soggetti più deboli, controllori di bus, commercianti. Sperava in una Italia migliore e più onesta, Luca Sacchi, ed è morto per difendere la sua ragazza, colpito in strada da due balordi fuggiti prima dell’arrivo dei carabinieri.

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giovedì, 24 Ottobre 2019 - 18:02
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