Camorra, blitz contro i Sibillo: 22 arresti Estorsioni imposte alle pizzerie, il boss Pasquale dettava ordini dal carcere

Pasquale Sibillo nel giorno dell'arresto avvenuto nel 2015

Gli ordini sarebbero partiti dal carcere, dove il ras Pasquale Sibillo è detenuto dal novembre del 2015 per effetto dell’inchiesta sulla ‘paranza dei bambini’ che gli è valsa una condanna definitiva a 13 anni e 4 mesi di reclusione. E sarebbero partiti attraverso ‘pizzini’ che riuscivano ad uscire fuori dal penitenziario grazie a qualche parente che si recava al colloquio. E’ così che Pasquale Sibillo, fratello del baby boss Emanuele ammazzato dai Buonerba in via Oronzio Costa nel luglio del 2015, sarebbe riuscito a mantenere il controllo del clan, che gode della ‘benedizione’ dei Contini’ e a dettare ordini sulle attività illecite gestite nella zona di Forcella.

Lo scenario è al centro della nuova inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e condotta dai carabinieri che stamattina è sfociata nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 22 persone. In calce al provvedimento ci sono i reati, contestati a vario titolo, di estorsione e di traffico di droga. Tra gli episodi estorsivi contestati, in particolare, vi sono quelli ai danni di alcune pizzerie nel centro storico. Quanto invece al traffico di droga, i fatti contestati risalgono al 2017: secondo la ricostruzione accusatoria, il business sarebbe stato gestito da Giuseppe Napolitano presso la cui abitazione si sarebbero più volte tenuti incontri con altri partecipi all’associazione.

L’inchiesta poggia su intercettazioni ambientali e telefoniche, ed è puntellata dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Sul fronte delle estorsioni, invece, fondamentale è stato il contributo delle vittime che hanno denunciato il clan. Non è la prima volta che ai Sibillo viene contestato il reato di estorsione ai danni di una pizzeria. E’ già accaduto pochi mesi fa, quando è scattato l’arresto di quattro esponenti del clan per le pretese economiche imposte alla pizzeria Di Matteo in via dei Tribunali. Per questo episodio i quattro indagati sono stati già condannati in primo grado all’esito del giudizio abbreviato. 

L’ultimo blitz a carico dei Sibillo risale allo scorso 9 marzo: tra gli arrestati ci furono Antonio Napoletano detto ‘o nannone e Ciro Contini, nipote del boss del Vasto Eduardo Contini detto ‘o romano.

Leggi anche:
Cascina esplosa, tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti i dissidi tra familiari ed il risarcimento assicurativo 
Caso Ilva, mentre Conte studia le carte la maggioranza di governo si divide
Paura nel Salernitano per una scossa di terremoto: epicentro nel Golfo, nessun danno a cose e persone
Case da abbattere a Terzigno, la protesta delle madri in Regione: «Siamo vittime di una truffa, non ci arrendiamo»
Nomina del nuovo Pg della Cassazione, audizioni per 9 candidati alla successione di Riccardo Fuzio
Mazzette per superare l’esame da legale a Napoli, Tafuri (Ordine avvocati): «Imbroglietto che fa tristezza»
Emergenza maltempo in Campania: scuole e cimiteri chiusi anche domani a Napoli
Faida di Scampia, 20 anni al boss Amato: in secondo grado cancellato l’ergastolo per il duplice omicidio Montanino-Salierno 
– Cascina esplosa ad Alessandria, ascoltato il proprietario; il ricordo dei tre vigili del fuoco rimasti uccisi
– Droga, il boss Marco Di Lauro in aula: processo con rito abbreviato per l’ex primula rossa di Secondigliano
– Omicidio Nocerino, il ras Manganiello confessa e si dissocia dai Marino e dagli Amato-Pagano: il pm chiede l’ergastolo

mercoledì, 6 Novembre 2019 - 09:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA