Almeno quaranta furti in un anno. L’ultimo messo a segno un paio di giorni fa in casa di due avvocati che erano partiti per un week end all’estero. San Vito, frazione di Ercolano in pieno Parco Nazionale del Vesuvio, si sente un avamposto della città da troppo tempo sotto assedio di bande di malviventi e lasciato a sé stesso; i residenti, stanchi della situazione, hanno persino creato una ‘ronda virtuale’, un gruppo Whatsapp di sessanta persone che si avvisano sui furti, segnalano persone sospette che si aggirano nei paraggi e si danno anche coraggio quando qualcuno è colpito da un raid di banditi, come negli ultimi tempi sta accadendo sin troppo spesso.
«Ormai non ci resta che appellarci a chi vuole ascoltarci, perché ogni altro appello, soprattutto verso le istituzioni, è stato inutile – ci dice un rappresentante dei cittadini di San Vito -. La sensazione qui, ma anche a Croce dei Monti, è che lo Stato non ci sia. Di pattuglie dei carabinieri e della polizia se ne vedono poche e persino il Prefetto non ha risposto alla lettera dell’associazione ‘Giovani per il territorio’ con cui si chiedeva un intervento concreto».
Le incursioni dei rapinatori, che almeno in due occasioni sono sfociate anche nel sequestro delle persone presenti in casa quando i banditi erano in azione, sono tutte uguali. Agiscono nel cuore della notte o di sera, probabilmente dopo un sopralluogo, svaligiano l’abitazione stanza per stanza e poi scappano approfittando dei terreni che circondano molte case della frazione. Secondo gli abitanti della zona si tratta di bande di stranieri con un basista del posto, ma è difficile tracciare un identikit. Manca un sistema di videosorveglianza comunale, ci si affida a quelli delle attività commerciali della zona e le vie di fuga sono dispersive.
«Basterebbero più pattuglie – chiedono i residenti –, più presenza delle forze dell’ordine. Qualcuno anche in passato ci ha suggerito di organizzare le ronde, ma non vogliamo. Ognuno ha il suo ruolo, noi come cittadini possiamo solo essere vigili e segnalare». Per questo hanno creato un gruppo whatsapp con cui si avvisano degli ultimi episodi, danno dritte e suggerimenti e cercano, come possono, di arginare un fenomeno che fa paura.
«Ci sentiamo abbandonati» è il mantra di chi popola questa frazione di Ercolano finita già sulle cronache per l’alta incidenza di tumori denunciata dalle associazioni locali e per il problema rifiuti e discariche. Un abbandono da parte delle istituzioni, sostengono, che va avanti da troppo tempo ed a cui reagiscono comunque con senso civico e senza alzare la voce: «Non servono ronde – dicono – ma solo che ciascuno faccia semplicemente il proprio dovere».
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mercoledì, 8 Gennaio 2020 - 10:57
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