Approda in Tribunale l’inchiesta sullo stupro denunciato da una 21enne degli Usa e che nel marzo scorso ha portato all’arresto di tre ragazzi catanesi. La procura della Repubblica di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio di Roberto Mirabella, di 20 anni, Salvatore Castrogiovanni e Agatino Spampinato, entrambi di 19 anni, per l’accusa di violenza sessuale. L’udienza preliminare si aprirà il prossimo 28 febbraio e sarà sovrintesa dal gup Luigi Barone.
«Finalmente – afferma l’avvocato Giovanni Avila, che, insieme alla collega Monica Catalano, difende Spampinato – potremo dimostrare con prove, testimonianze e perizie l’assoluta estraneità dei nostri assistiti che si proclamano innocenti, e sarà stabilità la verità storica dei fatti». Sin dal giorno dell’arresto, i tre ragazzi hanno cercato di portare avanti la storia della consensualità del rapporto sessuale. Una versione che tuttavia non ha convinto dapprima il gip – che ha trasformato il fermo in ordinanza di custodia cautelare in carcere – e successivamente i giudici del Tribunale del Riesame, che hanno confermato la misura cautelare.
A innescare l’inchiesta è stato proprio il racconto della 19enne su quanto accaduto la sera di venerdì 15 marzo 2019. Emily (il nome è di fantasia) trascorse la serata in un bar con un’amica e lì conobbe i tre imputati, con i quali rimase sola perché l’amica andò via. Dopo averle offerto qualche drink, il gruppo si spostò in un altro bar della zona. A questo punto la serata prese una piega inaspettata, dolorosa, drammatica. Emily venne fatta salire su una macchina, la persona al volante raggiunse un posto isolato del lungomare, vicino piazza Europa. E qui si consumò lo stupro. La 19enne ha raccontato anche di aver provato a prendere un cellulare per chiamare il 112 ma uno dei ragazzi la bloccò. Il cellulare è stato invece usato da uno dei ragazzi per riprendere lo stupro. La ragazza era a Catania da tre mesi e lavorava come babysitter alla ‘pari’ in una famiglia.
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venerdì, 10 Gennaio 2020 - 16:30
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