Per il pubblico ministero Stella Castaldo non vi è dubbio: le accuse di violenza sessuale mosse a Vincenzo Albertini, presidente dell’associazione culturale ‘Napoli Sotterranea’ sono fondate e per questa ragione l’imputato va condannato. Severa la richiesta di pena: il magistrato ha chiesto 7 anni di reclusione all’esito della requisitoria nel processo che si sta celebrando dinanzi ai giudici della quinta sezione, collegio A, del Tribunale di Napoli (presidente Cristiano).
Presente in aula la ragazza che ha denunciato Albertini e che si è commossa durante la requisitoria. Alle conclusioni della procura, si sono associativi gli avvocati di parte civile Alessandro Eros D’Alterio (che rappresenta la parte offesa) e Marco Buzzo, che rappresenta il Comune di Napoli: ciascun avvocato ha sollecitato una provvisionale, rispettivamente, di 250mila e 50mila euro. «Grazia ha dovuto patire nuovamente, durante il processo, – ha detto l’avvocato D’Alterio al termine dell’udienza – le sofferenze che le vennero inflitte quando lavorava a ‘Napoli Sotterranea’».
Secondo l’impostazione accusatoria, il 30 gennaio del 2017 Vincenzo Albertini abusò di una ragazza che all’epoca dei fatti era dipendente dell’associazione culturale. Grazie si trovava lì per ragioni di lavoro, quando – ha raccontato la donna alle forze dell’ordine – Vincenzo Albertini le usò violenza. Senza proferire parola, si sarebbe abbassato i pantaloni e avrebbe iniziato a palpeggiare la sua vittima. Pretendendo atti sessuali sempre più spinti. Inutili i tentativi della donna di opporre resistenza. L’uomo, dal canto suo, si è sempre professato innocente. Il prossimo 3 febbraio discuteranno gli avvocati della difesa.
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lunedì, 20 Gennaio 2020 - 18:22
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