Camorra, annullata la condanna a 11 anni per l’avvocato Santonastaso: nuovo processo per associazione mafiosa

Cassazione

Quella che sembrava una vicenda processuale quasi chiusa si riapre, invece, clamorosamente. I giudici della Corte di Cassazione hanno annullato la sentenza della Corte d’Appello del Tribunale di Napoli che confermava la condanna a 11 anni di reclusione dell’avvocato Michele Santonastasio per associazione di stampo mafioso con il clan dei Casalesi. La Corte ha disposto un nuovo processo, dinanzi ovviamente ad una diversa sezione della Corte d’Appello. Le motivazioni saranno depositate nei prossimi mesi, e sarà importante capire il perché gli ‘ermellini’ hanno deciso di non chiudere la partita processuale, come invece chiedeva il procuratore generale.

In sede di discussione la difesa, rappresentata dagli avvocati Claudio D’Isa e Maurizio Giannone, aveva rivelato «le incongruenze motivazionali della sentenza della Corte d’Appello». Nello specifico gli avvocati avevano sostenuto che «i giudici di secondo grado, riprendendo pedissequamente la motivazione della sentenza del Tribunale, avevano basato la condanna dell’avvocato Santonastaso su dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, ritenute dai difensori del tutto generiche e non suffragate da riscontri oggettivi». La difesa di Santonastaso aveva inoltre denunciato «l’illegittimità dell’ordinanza con cui la Corte d’Appello aveva rigettato la richiesta di rinnovazione dibattimentale per ascoltare un funzionario della Questura di Caserta a cui tra il 2006 e il settembre 2010 la Dda aveva delegato delle indagini sul professionista per accertare, in un analogo procedimento, collusioni e contatti con esponenti liberi del clan dei Casalesi. Le relazioni di servizio e le informative, sette in tutto, accertarono l’assenza di un qualsiasi contatto tra Santonastaso ed esponenti del clan, nonostante l’indagato fosse stato sottoposto ad intercettazioni telefoniche ed ambientali nella autovettura a lui in uso, nello studio, sul balcone dello stesso e nel cortile adiacente, nonché a pedinamenti anche con l’ausilio della tecnologia satellitare». L’archiviazione del procedimento parallelo, afferma D’Isa, “fece venir meno l’assunto dell’accusa secondo il quale l’avvocato Santonastaso trasmetteva all’esterno del carcere i messaggi del capo». Il boss Francesco Bidognetti, inoltre, ricorda ancora l’avvocato Claudio D’Isa, «era stato assolto dall’accusa di aver continuato, sebbene detenuto in carcere dal 1993, a svolgere il ruolo di capo del clan dei Casalesi, lo stesso periodo a cui fa riferimento la contestazione sollevata nei confronti dell’avvocato Santonastaso».

Santonastaso fu accusato di partecipazione ad associazione a delinquere di stampo mafioso, per aver fatto da tramite tra il capo di una delle quattro fazioni del clan dei Casalesi, Francesco Bidognetti, recluso in carcere in regime di 41 bis, e i suoi uomini trasmettendo a costoro messaggi del boss che l’avvocato riceveva nel corso dei colloqui. Il professionista fu condannato, in primo grado, dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con sentenza del 19 dicembre 2012 ad anni undici di reclusione, condanna confermata dalla sentenza del primo febbraio 2018, dalla Corte d’Appello di Napoli. Durante il processo di appello “Spartacus”, a carico di esponenti ed affiliati del clan dei casalesi, nel corso dell’udienza del 13 marzo 2010, Santonastaso lesse il noto proclama contro Roberto Saviano, Rosaria Capacchione e il magistrato Raffaele Cantone. In particolare, il legale avanzò istanza di ricusazione del Collegio giudicante leggendo una lettera, a nome dei suoi assistiti, capi del clan dei Casalesi e imputati nel processo, secondo la quale la Corte si lasciava influenzare dalle opinioni dello scrittore, della giornalista e del magistrato antimafia. La lettera fu interpretata come minatoria. Per questa storia Santonastaso è imputato dinanzi al Tribunale di Roma dopo che la corte d’Appello di Napoli ha annullato una precedente condanna in primo grado a un anno, sollevando un vizio di competenza territoriale.

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venerdì, 14 Febbraio 2020 - 17:52
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