Cambia l’ipotesi di reato nei confronti del carabiniere che, in un tentativo di rapina ai suoi danni, ha sparato e ucciso il 16enne Ugo Russo. E si aggrava anche la posizione del 17enne che insieme a Russo ha tentato il colpo al militare dell’Arma (che era in abiti civili perché libero dal servizio).
Il pubblico ministero Simone De Roxas, titolare del fascicolo di inchiesta su quanto accaduto la scorsa notte in via Generale Orsini a Napoli (zona Santa Lucia), ha formalizzato la contestazione di omicidio nei confronti del carabiniere 23enne, inizialmente iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa. L’aggravamento della contestazione non significa, è bene precisarlo, che sono giunti elementi circa un’azione volontaria da parte del carabiniere di uccidere Ugo Russo. Essa è invece frutto di scelte investigative che comunque necessitano delle risultanze dell’esame balistico e dell’esame autoptico: è da questi due centrali ‘momenti’ che dipenderanno le successive determinazioni da parte della procura della Repubblica di Napoli; è da questi due momenti che dipenderà un’eventuale conferma dell’accusa di omicidio o una successiva derubricazione in eccesso colpo di legittima difesa. (In un precedente servizio abbiamo fatto il punto delle dichiarazioni sin qui rese dal carabiniere e dal complice di Russo)
Cambia anche la posizione del 17enne, complice di Ugo Russo, in stato di fermo per tentata rapina aggravata dall’isolo di pistola (rivelatasi giocattolo). Indosso al corpo di Russo, gli investigatori hanno trovato un altro orologio di valore e una catenina d’oro, ritenuti provento di un altro colpo. Colpo che sarebbe avvenuto poco prima del raid in via Generale Orsini.
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lunedì, 2 Marzo 2020 - 17:10
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