Scuole chiuse, ma soltanto per poco più di una settimana. Nella conferenza stampa ‘lampo’ (meno di 8 minuti), tenutasi pochi minuti dopo le sei di oggi pomeriggio, il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e il ministro della Scuola Lucia Azzolina hanno ufficializzato la decisione di «sospendere le attività didattiche al di fuori della zona rossa». Da domani, giovedì 5 marzo, tutti a casa. Fino al 15 marzo. Chiuse anche le Università.
«So che è una decisone di impatto – osserva il ministro Azzolina – Spero che i miei alunni tornino al più presto a scuola e mi impegno affinché il servizio pubblico essenziale, seppur a distanza, venga fornito a tutti i nostri studenti».
Il premier Conte invece ha spiegato che la necessità di chiudere le scuole rientra nel piano di «contenimento del virus o di ritardo del contagio»: «Abbiamo un sistema sanitario che rischia di andare in sovraccarico. E questo è un problema che non riusciamo a risolvere in breve tempo. Perché abbiamo un problema con la terapia intensiva».
Quindi Conte ha definito «improvvida» la fuoriuscita della notizia della possibile chiusura della scuola che si era valutata durante una riunione con tutti i ministri. «C’era stato un ampio scambio sul capitolo della scuola. il nostro orientamento era chiudere le scuole ma avevamo demandato all’Istituto superiore della sanità un approfondimento. Ecco perché abbiamo impiegato tempo a decidere. E la notizia uscita prima dell’arrivo del parere dell’Istituto superiore della Sanità è stata improvvida».
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mercoledì, 4 Marzo 2020 - 18:41
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