L’ondata di arrivi in Campania di chi è ‘fuggito’ dal Nord Italia dopo le indiscrezioni sulla chiusura della Lombardia e di 14 province di altre regioni confinanti provocherà «un picco di aumento di contagi». Ma la Campania, sul fronte sanitario, è «pronta a gestire la nuova emergenza» a patto che tutti i cittadini diano una mano dimostrando di «avere cervello» e di avere a cuore la salute dei propri cari, a cominciare da quella dei «propri genitori e dei propri nonni».
Senza ricorrere a espressioni drammatiche ma senza neppure minimizzare, il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca analizza quale sarà l’impatto del rientro a casa di massa di quei meridionali che sino all’altro giorno hanno vissuto al Nord e che per timore, e senza badare alle conseguenze sulla salute altrui, hanno fatto rientro nelle case d’origine. Lo fa parlando ai campani dalla sua pagina Facebook, attraverso il consueto video usato per aggiornare tutti, con la massima trasparenza, sull’emergenza Coronavirus.
Il Governatore traccia una linea di demarcazione tra quanto accaduto sino ad oggi e cosa c’è da aspettarci. «Attualmente sono in isolamento domiciliare controllato 1318 persone. Di queste, 110 sono positive al coronavirus. Significa che non hanno grandi problemi di tosse – spiega – Tutti gli altri sono persone entrate in contatto con loro. Cosa significa questo? Significa che sino ad oggi è stato fatto un lavoro di prevenzione straordinario. Per ogni contagiato, in media, sono state contattate 10 persone. E messe in isolamento. Questo per evitare espansione del contagio».
L’arrivo dei ‘profughi’, però, cambia tutto. «Con l’arrivo di centinaia di persone andremo in difficoltà a fare prevenzione. I numeri sono enormi», dice De Luca. Ecco perché, senza essere catastrofici ma restando realistici, c’è da aspettarsi una curva verso l’alto dei contagi. «Per il mese di marzo – dice schiettamente De Luca – dobbiamo aspettarci un picco di contagi».
Eppure il Governatore rifiuta l’idea del panico. E rinnova l’invito a tutti i cittadini, a partire da chi è rientrato dal Nord, a collaborare. «Chiedo a tutti di essere responsabili. Di usare il cervello – dice – Anzitutto chi arriva dal Nord ha l’obbligo di segnalare alle Asl di competenza la sua presenza». Cioè, ovviamente, non vale per gli autotrasportatori, che sono autorizzati – per decreto legge – a spostarsi per motivi lavorativi. Poi De Luca si rivolge ai giovani, quelli che stanno mantenendo un atteggiamento più spavaldo nei confronti del rischio contagio, continuando a frequentare i baretti e posti affollati. «Il problema, cari ragazzi, è che potreste anche non avere sintomi ma essere portatori sani. Quindi siate responsabili per i vostri genitori e per i vostri nonni. E’ così difficile da capire?».
Ad aiutare Da Luca a fermare la voglia incosciente di normalità di questi ragazzi, ci pensano però anche i gestori dei locali. Quelli che possono restare aperti, perché non toccati dal decreto legge. Ebbene, in moltissimi hanno deciso di chiudere e lo hanno comunicato al Governatore. Una scelta che De Luca ha elogiato: «Ho parlato con Dario Moxedano, in rappresentanza dei ristoratori di alcune zone di Napoli: hanno annunciato la disponibilità a chiudere autonomamente i bar di sera perché hanno compreso che c’è un problema di tutela della salute, della loro salute e della salute dei ragazzi che ci vanno. E’ un gesto bellissimo di grande civiltà che voglio sottolineare e verso il quale voglio esprimere tutto il mio apprezzamento». Tuttavia De Luca non nasconde di avere chiesto al Governo di potere procedere alla chiusura obbligatoria di tutti i locali, inclusi i ristoranti: «Dire che possono stare aperti, rispettando certe misure non corrisponde alla realtà».
Quindi, un’analisi sulla tenuta del sistema sanitario campano rispetto alla gestione dei casi di contagio e di monitorazione dei casi sospetti. «I rientri dal nord ci hanno creato un problema, ma siamo in grado di gestirlo bene se c’è collaborazione da parte dei cittadini. Stiamo preparando nuovi posti di letto di terapia intensiva. Nelle ultime 36 ore sono stati attrezzati 50 posti di letto in più. Stiamo procedendo con la nuova fase che si è aperta».
E, allora, ai cittadini non resta davvero che dare una mano. Iniziando a cambiare, seppure con qualche sacrificio (inevitabile e indispensabile), «stile di vita», riducendo «quasi a zero le relazioni sociali». «L’emergenza la risolveremo – dice De Luca – Si tratta solo di decidere se vogliamo risolverla tra due mesi, ossia avere la fuoriuscita dall’emergenza più drammatica, o se vogliamo trascinarci questo problema per mesi o anni. Ovviamente è anche decisiva la capacità di preparare il sistema sanitario a qualsiasi emergenza. Per la Campania siamo pronti a gestire qualsiasi emergenza. Quindi stiamo tranquilli e facciamo, tutti, funzionare il cervello. Vi chiedo solo di darci una mano e aiutare le centinaia di persone che stanno lavorando all’ultimo respiro. Evitiamo di pagare prezzi sul piano sanitario, umano ed economico che potrebbero essere davvero grandi».
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lunedì, 9 Marzo 2020 - 16:39
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