Nuovi vocaboli dell’emergenza: lo smart working. In italiano, il lavoro agile, da casa, quello cui molte aziende e studi professionali stanno ricorrendo in questi giorni per contenere il contagio ma assicurare nel contempo la piena operatività dei loro servizi e non danneggiare ulteriormente i clienti. Il Governo sta varando delle misure ad hoc anche per andare incontro a quegli imprenditori che stanno attivando le procedure di telelavoro e hanno mandato a casa i loro dipendenti chiedendo il sacrificio di continuare le loro attività in casa: nelle ultime bozze del decreto è previsto un contributo una tantum di 500 euro).
Intanto sono le stesse associazioni di categoria a lanciare un salvagente a chi ha attivato lo smart working. L’ente bilaterale nazionale per gli studi professionali (Ebipro), che associa 80mila titolari di studi e 200mila dipendenti, ha già previsto i primi interventi di solidarietà. Stando ad una nota dell’ente, Ebipro ha stanziato un contributo da un milione di euro per il rimborso delle spese del lavoro agile, spese che riguardano ad esempio l’acquisto di computer. L’assegno previsto è di 500 euro per ciascun dipendente fino ad un massimo di cinque.
Per chiedere la somma, si dovrà presentare un’apposita domanda corredata dalla fattura di acquisto del computer e la copia del modello di attivazione dello smart working su Clicklavoro a tutti i titolari che siano iscritti da almeno sei mesi.
Ebipro ha annunciato anche lo stanziamento di 3 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali agli studi professionali con almeno 5 lavoratori, mentre per quelli con più di 5 dipendenti la cassa integrazione ordinaria di 9 settimane è prevista dal decreto del Governo. Un altro sostegno dovrebbe arrivare dal Fondo di ultima istanza per i professionisti che nel 2019 hanno dichiarato un reddito inferiore a 10mila euro.
Nel Lazio ed in Lombardia, invece, arrivano gli aiuti ai professionisti sottoforma di bandi regionali. In Lombardia dal 3 aprile si potrà partecipare al bando per i voucher (anche per le partite iva) con possibilità di acquisto a fondo perduto di Pc e altre attrezzature tecnologiche necessarie. Così pure nel Lazio dove si stanziano 2 milioni di euro per i progetti di lavoro agile e l’acquisto di computer e smartphone da parte di imprese e professionisti che abbiano almeno due dipendenti.
Per la Campania una richiesta di aiuti dalla Regione è arrivata da Confprofessioni che chiede «l’adozione delle misure straordinarie a sostegno dei liberi professionisti e dei lavoratori autonomi allo studio del Governo, che tengano presenti le esigenze territoriali, nonché l’opportunità di una riflessione sull’utilizzo delle risorse del Fondi Strutturali Europei per sostenere la fase successiva all’emergenza».
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lunedì, 16 Marzo 2020 - 09:40
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