Coronavirus, panari e carrelli della spesa ‘sospesi’: così, aspettando il Governo, a Napoli si aiutano i più deboli | Le storie

La spesa 'sospesa' lasciata davanti a un supermercato nella zona di Porta Capuana
di Roberta Miele

Dove non arriva lo Stato (o almeno non ancora), arrivano i Comuni, le associazioni, le parrocchie e i singoli cittadini. Già prima che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciasse gli ‘aiuti di Stato’, nella città di Napoli (capoluogo e provincia), la macchina della solidarietà si è messa in moto per aiutare le famiglie che hanno difficoltà a mettere il piatto a tavola, nei modi più disparati.

«Chi può metta, chi non può prenda»: legato ad una corda, pende da un balcone in via Santa Chiara a Napoli il «panaro solidale», accompagnato dalla citazione di San Giuseppe Moscati. L’iniziativa si è diffusa soprattutto nei vicoli del centro storico, dove i passanti possono contribuire al sostegno di chi ha bisogno. Il manto stradale di un vicolo di Porta Capuana, invece, è ricoperto da buste piene di prodotti confezionati dal supermercato Sigma, a cui la gente ha donato i soldi per la ‘spesa solidale’.

In altri casi sono state le stesse municipalità, in collaborazione con le associazioni del posto, a mettere in piedi iniziative di solidarietà. I quartieri di Chiaia, Posillipo e San Ferdinando (I Municipalità), seguendo la tradizione del ‘caffè sospeso’, hanno ideato la ‘Spesa Sospesa’.

A Napoli Est, nei quartieri di San Giovanni, Barra e Ponticelli, il Centro Ester ha lanciato Spesaonlus.it. Attraverso il sito GoFundMe, l’ente cercherà di raccogliere fondi per effettuare poi la spesa e distribuirla a chi ne ha bisogno tramite la Parrocchia Ave Gratia Plena a Barra. Nella periferia nord, a Scampia, l’associazione “Chi rom… e chi no” ha organizzato una raccolta fondi su buonacausa.org per l’acquisto di beni di prima necessità per «garantire la sopravvivenza di almeno un mese per le comunità del territorio metropolitano a partire dai rom ma senza escludere nessuno, almeno 800 persone, con una altissima percentuale di minori e giovani».

Nei Quartieri Spagnoli, invece, si vedono gruppi di motorini che girano per i vicoli: sono le “Stese di solidarietà” dei volontari dell’associazione evangelica “Tabita onlus” di Sant’Anna di Palazzo ai Quartieri Spagnoli che da alcuni giorni distribuiscono pacchi con generi di prima necessità a domicilio. I volontari di Assogioca, nell’area della II Municipalità, oltre a fare la spesa di alimentari e farmaci alle persone anziane, si trattengono al telefono con loro, si assicurano che stiano bene e forniscono le mascherine. La III Municipalità invece ha organizzato il “Carrello Sospeso”, attraverso è possibile donare beni di prima necessità depositandoli in un carrello posto in ogni esercizio commerciale aderente.

La solidarietà è tanta anche in provincia. A Mugnano la Proloco ha ideato il “Carrello Solidale”. Chi vuole partecipare può andare nei negozi aderenti all’iniziativa e comprare prodotti da inserire in questo virtuale carrello, poi distribuito ogni tre giorni alle famiglie in difficoltà attraverso gli operatori sociali.

Il Comune di Portici già da diversi giorni è attivo un conto corrente per chi vuole effettuare donazioni a favore dei più bisognosi. Nella stessa cittadina questa mattina è partito il “Tavolino solidale”, promosso da Maurizio Chiosi insieme ad altri condomini. Ogni giorno il tavolino viene collocato dalle 10 alle 18 in viale Ascione. Chi può mette a disposizione sul tavolo beni di prima necessità per chi ha bisogno.

«Sono preoccupato per il risvolto sociale che la chiusura forzata e lo stop di quasi tutte le attività stanno provocando a Ercolano». Così il sindaco Ciro Bonajuto ha deciso di devolvere parte della sua indennità per l’acquisto di pacchi alimentari destinati ai servizi sociali che li consegneranno alle famiglie già presenti negli elenchi. Come Amministrazione, invece, insieme a tutti i consiglieri comunali, è previsto il varo di un «piano più organico» con il contributo di associazioni, volontari, parrocchie e imprenditori che vogliono fornire un contributo per aiutare i più deboli. Nel frattempo, il primo cittadino si è appellato a tutti i negozi e supermercati per aderire all’iniziativa “Spesa Sospesa”. Il comune di Giugliano da due settimane ha attivato il servizio Pronto Spesa in collaborazione con i volontari della Protezione Civile.

Attraverso l’Ambito N28, i comuni di San Sebastiano al Vesuvio e San Giorgio hanno iniziato la raccolta di generi alimentari destinati a famiglie in difficoltà tramite il progetto “Il cibo a chi serve”. La richiesta di un ‘paniere’ può essere fatta attraverso il sito www.e-cremano.it. A Trecase, il 31 marzo riprenderà, nel rispetto delle norme anticontagio, la distribuzione di beni alimentari, che era stata sospesa per l’emergenza Covid19. A Torre Annunziata, l’Amministrazione di Vincenzo Ascione ha chiesto alle parrocchie di segnalare le famiglie che hanno maggiori difficoltà. Inoltre, gli uffici comunali stanno costituendo una graduatoria temporanea e straordinaria per meglio razionalizzare gli aiuti.

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lunedì, 30 Marzo 2020 - 17:33
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