Per accedere in Tribunale a Napoli non bisognerà più superare soltanto i controlli di sicurezza affidati alle forze dell’ordine e ai metaldetector (usati, questi ultimi, esclusivamente per il pubblico). Chi dovrà recarsi nel nuovo palazzo di Giustizia per le comprovate esigenze lavorative dovrà adesso sottoporsi alla prova del ‘termoscanner’, ossia la misurazione della temperatura corporea. E’ quanto hanno stabilito, all’esito di una riunione, il presidente della Corte d’Appello Giuseppe de Carolis di Prossedì, il procuratore generale Luigi Riello, il presidente del Tribunale Elisabetta Garzo, il procuratore Giovanni Melillo e il presidente del Tribunale di Sorveglianza Adriana Pangia.
La decisione di alzare il livello dei controlli scaturisce da diversi fattori, indicati nel decreto: anzitutto, viene sottolineato come «l’evolversi della situazione epidemiologica ed il carattere paticolarmente diffusivo dell’epidemia stanno determinando il progressivo incremento dei casi anche all’interno della Regione Campania» e si ricorda che «si sono verificati casi di positività al Covid-19 di persone che svolgono la propria attività lavorativa nelle strutture giudiziarie e sono stati già disposti isolamenti preventivi ed osservazioni di altre che ivi svolgono la propria attività».
Ma a preoccupare maggiormente i responsabili degli uffici giudiziari è la conformazione del Palazzo di Giustizia: «Le strutture giudiziarie di Napoli – si legge – si caratterizzano come luogo aperto al pubblico ove hanno accesso e sostano per ragioni di giustizia numerose persone (magistrati, avvocati, dipendenti giudiziari, forze di polizia, personale addetto ai servizi di manutenzione e pulizia, cittadini interessati alle procedure giurisdizionali, con conseguente rischio di riduzione del necessario distanziamento preventivo». Soprattutto alla luce di questo particolare quadro (in verità assai cambiato con il lockdown), i capi degli uffici giudiziari hanno deciso di adottare una misura di controllo più rigorosa soprattutto in vista di un possibile ritorno alla normalità dopo il 3 maggio.
La nuova misura sarà adottata a partire dal 22 aprile e resterà in vigore sino all’11 maggio, salvo ulteriori proroghe. L’accesso non sarà consentito alle persone la cui temperatura corporea sia superare ai 37,5° C. «Previo loro consenso – viene specificato nella delibera – verrà richiesto l’intervento del Personale del presidio medico che provvederà ad una ulteriore verifica dello stato febbrile». Se il nuovo controllo dovesse non confermare la precedente misurazione, l’utente potrà accedere altrimenti dovrà tornare a casa e si attiverà il protocollo sanitario per il Covid-19.
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giovedì, 16 Aprile 2020 - 21:14
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