Si chiama decreto ‘Rilancio’ quello che doveva essere il decreto ‘aprile’, ovvero la naturale prosecuzione del ‘Cura Italia’ con cui il Governo ha già dato la stura ad una serie di provvedimenti per tamponare al meglio l’emergenza economica conseguente quella sanitaria determinata dall’epidemia di Coronavirus. Un pacchetto di misure da 55 miliardi su cui il Governo sta cercando, in giorni di contrattazione, di trovare la quadra. Le misure dovrebbero in ogni modo essere annunciate a breve e riguardano reddito di emergenza, contributi per le famiglie, cassa integrazione, bollette, settori in crisi e non aiutati con la prima serie di interventi. Vediamoli nello specifico partendo dalle anticipazioni circolate in questi giorni.
Uno dei punti più discussi è stato il Rem, il reddito di emergenza. Questo, stando alle ultime previsioni, dovrebbe consistere nello stanziamento di 800 euro suddiviso in due quote da 400, aumentabile in base alla composizione della famiglia fino ad un massimo di 800 euro a quota. La misura spetta ai nuclei familiari con un patrimonio mobiliare (conti correnti, conti alle Poste) non superiori a 10mila euro (incrementati di 5mila euro per ogni componente aggiuntivo della famiglia ma fino ad un massimo di 20mila euro), con un Isee non superiore a 15mila euro ed un reddito familiare non superiore al Rem. Non è cumulabile con altre forme di sostegno già stanziate, con la pensione o il reddito di cittadinanza. E’ cumulabile con la pensione di invalidità.
La cassa integrazione ordinaria o in deroga sarà prolungata di altre 9 settimane, arrivando così a 18 ma con limitazioni temporali: il nuovo periodo infatti si deve collocare a settembre ed ottobre. Per quanto riguarda la concessione dell’ammortizzatore, che sta procedendo molto a rilento tra le proteste di lavoratori ed aziende, si prevede una semplificazione: i datori di lavoro possono chiedere il pagamento diretto della prestazione attraverso una procedura che garantisce che sia erogata al massimo entro un mese.
Molto si è detto sul fatto che, nonostante le aziende ed i negozi siano chiusi da due mesi, le bollette continuino ad arrivare. Il decreto ‘Rilancio’ prevede che per le imprese più piccole(commerciali e produttive) vi sia una diminuzione delle quote fisse sulle bollette elettriche con lo stanziamento di 600 milioni di euro per aprile, maggio e giugno.
Scuole chiuse e genitori a lavoro, una delle ‘grane’ di questa Fase 2 è aiutare le famiglie. Il decreto prevede dunque uno stanziamento di 150 milioni di euro per potenziare i centri estivi: soldi che andranno ai Comuni al fine di rafforzare, in una commissione pubblico- privato se necessario, i centri con funzione educativa e ludica durante l’estate rivolti a bambini dai 3 ai 14 anni. Il decreto prevede anche che si possa pagare il centro estivo col cosiddetto bonus babysitter, che arriverà a 1200 euro. Infine, per i genitori che lavorabo, possibilità di estendere il congedo parentale: sarà possibile richiederlo fino al 30 settembre.
Niente Iva sulle mascherine, sul gel disinfettante e sugli altri dispositivi di protezione dal contagio. Dopo il 2020, l’imposta sul valore aggiunto sarà invece del 5%. La misura riguarderà anche ventilatori polmonari, termometri, guanti, visiere, camici.
Bonus ’premio’ fino a 1000 euro per il personale sanitario nazionale impegnato in corsia contro il Coronavirus. Il decreto prevede che le Regioni, datori di lavoro di medici ed infermieri, possano incrementare i fondi di contrattazione integrativa per riconoscere questo bonus commisurato al servizio effettivamente prestato. Via libera inoltre a contratti temporanei di collaborazione e all’assunzione a tempo indeterminato di nuovi infermieri.
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lunedì, 11 Maggio 2020 - 08:14
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