La ‘fase 2’ della Giustizia non va. Almeno non in alcuni dei principali tribunali italiani. Nella giornata di domani, venerdì 22 maggio, gli avvocati della Camera penale di Roma si ritroveranno dinanzi al Tribunale per un’iniziativa di protesta. Motivo: processi falcidiati, calendarizzazioni senza regole e cancellerie chiuse.
Alle ore 13 il presidente della Camera penale, Vincenzo Come, e tutti i componenti del consiglio direttivo smetteranno la propria toga, affidandola al presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati. Un’iniziativa simbolica con la quale si vuole rappresentare la difficoltà per i penalisti di svolgere il proprio ruolo.
«Abbiamo atteso più di due mesi per potere indossare ancora, in aula, la nostra toga. Per contribuire a fornire al nostro Paese un servizio essenziale: la Giustizia. Una visione miope e timorosa impedisce, ancora oggi, una effettiva ripresa – dice Comi – A nulla sono serviti i nostri solleciti che denunciavano una vera e propria “rottamazione” di tantissimi processi, la mancanza di chiarezza sui criteri di scelta delle poche cause da trattare e le riaperture degli uffici. L’unico modo che abbiamo per rendere pubblica questa incredibile situazione è quella di scollarci la nostra seconda pelle: la toga. Oggi inutile e inutilizzata, per consegnarla alla custodia temporanea di chi ce l’ha affidata, l’Avvocatura».
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giovedì, 21 Maggio 2020 - 17:32
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