Secondo gli inquirenti avevano creato una piazza di spaccio a San Potito Sannitico, comune di 1900 abitanti circa nell’Alto Casertano lontano dalle “zone calde” a cavallo tra le province di Napoli e Caserta, con vendita a domicilio e un sistema di videosorveglianza per evitare i blitz delle forze dell’ordine. In manette sono così finite cinque persone – destinatarie di custodia cautelare in carcere – nell’ambito di un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini sono state realizzate dai carabinieri della compagnia di Piedimonte Matese.
Promotori del business illecito – è emerso – una coppia di coniugi, Valerio Cappello di 46 anni e Silveria Luciani di 42, e il figlio 25enne Giovanni, che avevano trasformato la propria abitazione in un punto vendita di cocaina, eroina, hashish; ma lo spaccio avveniva anche all’esterno, tramite una rete di corrieri e pusher controllati dal 42enne Marco Ricigliano, anch’egli finito in carcere e ritenuto il fornitore di fiducia della coppia. La coppia aveva un’attività commerciale di vendita itinerante di alimenti, e sfruttava questo lavoro legale per vendere droga durante gli spostamenti.
La vendita era preceduta da un contatto telefonico con linguaggio convenzionale e cifrato, quasi mai esplicito, per concordare gli incontri e le cessioni che si verificavano in maniera discreta e veloce in luoghi abitudinari dei Comuni di San Potito Sannitico, Piedimonte Matese, Gioia Sannitica, Sant’Angelo di Alife, Alvignano e Dragoni. Le indagini hanno rivelato che il gruppo aveva sempre tanta droga a disposizione. In carcere è finito anche un 32enne, Salvatore Caravella, considerato dagli inquirenti il corriere.
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martedì, 14 Luglio 2020 - 13:24
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