Scuola, tutti contro Azzolina: sindacati in piazza e mozione di sfiducia della Lega. Iv tace, ministro difeso da Pd e M5S

Lucia Azzolina scuola

Da un lato i sindacati che scenderanno in piazza, dall’altro la Lega che va all’attacco presentando una mozione di sfiducia. Comincia male l’anno scolastico per il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, da mesi nell’occhio del ciclone proprio per via della gestione della ripartenza delle lezioni in questo delicato tempo dell’emergenza sanitaria da Coronavirus.

Salvini: «Azzolina è una sciagura».
Pd e M5S in difesa del ministro, tace Iv
Partiamo dalla Lega, che ieri (mercoledì 16 settembre) ha presentato la mozione di sfiducia lamentando che la «disastrosa gestione della scuola sta tenendo in tensione famiglie, studenti e personale». Il Carroccio in particolare accusa Azzolina di avere «perso molti mesi preziosi in chiacchiere, senza fornire alcuna certezza sul proprio destino a 8 milioni di studenti. Il governo non ha alibi e l’incapacità di chi lo rappresenta pesa ormai irrimediabilmente sulla vita e sulla formazione dei nostri ragazzi». Secondo la Lega, «servono risposte immediate, non c’è più tempo e senza ripartenza in sicurezza della scuola non riparte l’intero Paese». Rincara la dose Matteo Salvini che definisce Azzolina «una sciagura per la scuola italiana». «Ci sono centinaia di migliaia di insegnanti, famiglie e studenti che non sanno cosa fanno, dove vanno, a che ora entrano ed escono, mancano i bidelli, gli insegnanti e i banchi. Non so se avete visto le foto delle scuole italiane coi bimbi che scrivono per terra – ha detto Salvini – E’ da marzo che avvisiamo il governo come Lega per stabilizzare i precari, comprare i termoscanner per misurare la febbre a scuola, senza rompere a mamme e papà, ma il governo non ha fatto nulla». In difesa della Azzolina sono scesi il Movimento Cinque Stelle e il Pd. Per le deputate e i deputati grillini «la mozione di sfiducia è l’elenco, nero su bianco, di tutte le assurdità che la Lega ha già ampiamente propinato in questi mesi agli italiani».

Si unisce anche Luigi Di Maio, che recita una frase sino a qualche anno fa pronunciata dagli oppositori dei grillini e rivolta ai grillini stessi: «Vedo che la Lega ha presentato un’altra mozione di sfiducia. Questo dimostra che loro semplicemente si oppongono a qualsiasi cosa – ha detto Di Maio – Non è un bel segnale per il Paese in un momento in cui le scuole stanno ripartendo. Di fronte ai nostri figli che vanno a scuola, almeno su questo la politica dovrebbe essere unita e provare a risolvere i problemi». Per il Pd interviene Andrea Marcucci, capogruppo al Senato: «La Lega tifa per il disastro, la mozione di sfiducia contro la ministra Azzolina è incredibilmente strumentale. E’ ancora il tempo di lavorare insieme per il buon funzionamento delle attività scolastiche. Salvini, come al solito, cerca di fare lo sciacallo». Tace invece Italia Viva.

Chi, invece, prende posizione è Carlo Calenda, leader di Azione: chiarisce subito di pensarla come la Lega ma precisa che mai voterà la mozione. «In Italia le scuole sono state aperte molto tardi, nel frattempo però il governo non ha fatto niente. C’è il problema degli spazi nelle aule e quello dei banchi», spiega Calenda. Tuttavia il leader di Azione non convergerà sulla mozione di sfiducia: «Questo genere di mozioni servono solo a far parlare i giornali. La Lega non ha fatto una sola proposta in tema scuola. Non appoggio una mozione che secondo me e’ insensata, ma tanto non passerà mai».

Sindacati in piazza a Roma
Contro il ministro Azzolina ci sono poi i sindacati del comparti scuola che il 26 settembre saranno in piazza a Roma: lamentano il ricorso storico di precari, le aperture (e chiusure) a singhiozzo, decine di migliaia di cattedre vuote, ritardi folli, mancanza di trasparenza e di attenzione. «Per dialogare bisogna essere in due. Noi riconosciamo il ruolo del ministro, lei non riconosce il nostro. Questo ministro soffre il confronto», tuona Pino Turi, segretario di Uil Scuola, in videoconferenza con FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams. Le cattedre rimaste vacanti sono oltre 60mila. Le immissioni in ruolo sono state circa 22mila su un contingente di 85mila, il 35,3%. Ma, il dato peggiore, è che per il sostegno su oltre 21mila posti, sono stati assunti meno di 2mila docenti.

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giovedì, 17 Settembre 2020 - 08:00
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