L’udienza preliminare che vede Matteo Salvini imputato per il caso Gregoretti comincerà sabato mattina, un giorno della settimana in cui rarissimamente vengono celebrati i processi (direttissime escluse) a meno che non vi sia un problema di scadenza dei termini di custodia cautelare (che nel caso di specie non sussistono essendo Salvini libero). Ma a quello a carico di Matteo Salvini non è un processo come gli altri: il leader della Lega è imputato nella sua qualità di allora ministro dell’Interno, quando in seno al governo gialloverde bloccò gli sbarchi dei migranti cavalcando lo slogan ‘porte chiuse’. La Gregoretti, nave battente bandiera italiana, che aveva salvato 131 migranti restò bloccata al largo della Sicilia dal 27 al 31 luglio 2019. Ebbene, quello stop è stato inquadrato dal Tribunale dei Ministri come sequestro di persona.
Un reato grave rispetto al quale Salvini è stato ritenuto dalla magistratura il solo responsabile e a causa del quale rischia una condanna sino a 15 anni di reclusione. «Non mi sento vittima della giustizia – ha detto Salvini in un comizio l’altro giorno – parlo a testa alta, perché penso di aver servito il mio Paese, facendo un mio preciso dovere: la lotta al traffico di essere umani. Vado lì tranquillo. Comparirò come imputato, a nome vostro». Per la giornata di sabato, proprio a Catania (città dove si tiene l’udienza), i parlamentari e i big del partito scenderanno in piazza per una manifestazione pro-Salvini, una delle tante che il leader della Lega organizza da mesi sul tema delle imputazioni a lui rivolte per ‘i porti chiusi’.
La manifestazione si intitolerà «Catania capitale europea della libertà»: come anticipato da Salvini si parlerà di «ambiente, scuola, lavoro, lotta alla mafia e precariato», ma immancabile sarà anche la questione processuale legata al caso Gregoretti.
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giovedì, 1 Ottobre 2020 - 09:44
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