Una diagnosi sbagliata e un intervento chirurgico inutile. Nell’aprile del 2016 a una donna fu asportato lo stomaco per ‘errore’. Per questa ragione, nella giornata di ieri (martedì 6 ottobre), un chirurgo della Multimedica di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, è stato condannato a 2 anni di reclusione per lesioni colpose gravissime.
La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Monza Angela Colella. Disposta anche l’interdizione dell’esercizio della professione per due anni. Inoltre il medico, in solido con il responsabile civile Multimedica spa dovrà versare una provvisionale di 300 mila euro alla signora e di 20 mila euro al marito. Assolta invece la dottoressa che era stata secondo operatore. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, alla base dell’intervento c’era una diagnosi sbagliata.
Alla donna fu detto che aveva un «tumore maligno» ma in realtà la paziente soffriva di un’ulcera gastrica e sarebbe guarita con una semplice terapia farmacologica. La signora, che all’epoca aveva 53 anni, madre di tre figli e con un lavoro nel campo della ristorazione, per circa dieci mesi, dopo l’intervento di gastrectomia totale del 4 aprile del 2016, perse 30 chili e non riuscì più ad avere una vita normale. Anche ora si porta dietro una “malattia certamente o probabilmente insanabile”, la perdita di un organo.
«E’ stata fatta giustizia – ha commentato l’avvocato Francesco Cioppa, legale della signora – affermando la straordinaria gravità della condotta posta in essere dal primario che l’ha operata e l’estrema gravita’ del danno, soprattutto esistenziale, subito dalla mia cliente».
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mercoledì, 7 Ottobre 2020 - 08:45
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