Focolaio Covid in una casa per anziani di Portici, appello dei familiari. Il vicesindaco Farroni: «I tamponi siano più veloci»

Anziani
di Bianca Bianco

«Siamo preoccupati, vogliamo sapere cosa ne sarà dei nostri nonnini». A parlare è la nipote di uno degli anziani ricoverati nella casa di cura privata ‘Pio XII’ di via Gaetano Poli a Portici (in provincia di Napoli) dove ad oggi sono stati riscontrati 57 casi di positività al Coronavirus. Si tratta di 41 ospiti e 16 dipendenti sottoposti nei giorni scorsi al tampone da parte dell’Asl Napoli 3 e risultati positivi al Covid 19. Una situazione che preoccupa i familiari degli anziani, iniziata da un solo caso, registrato e comunicato nello scorso fine settimana, e poi allargatasi in maniera esponenziale. Attualmente non possono, come è ovvio, accedere alla struttura di via Poli ma hanno, spiegano, costanti contatti con chi si occupa degli ospiti. «Ci dicono che i nonni stanno tutti bene – spiega la nipote della ultraottantenne che è nella struttura solo da pochi mesi – Ci mandano video per mostrarci le condizioni rassicuranti dei nostri congiunti e veniamo aggiornati costantemente. Questo però non fa diminuire la nostra ansia».

Ieri il sindaco di Portici Enzo Cuomo ha reso nota la situazione attraverso la sua pagina Facebook: «Uno degli ospiti – ha spiegato – è stato ricoverato in ospedale a Boscotrecase con sintomi non gravi mentre gli altri sono stati posti in isolamento all’interno della casa di riposo sotto la sorveglianza sanitaria dell’Asl Napoli 3 Sud». La maggior parte dei positivi (tra cui diversi ultra novantenni e qualche centenario), spiegano fonti dell’Asl, sono ‘pauci sintomatici’, in ogni caso la situazione viene seguita costantemente dall’azienda sanitaria che ha effettuato i tamponi già sabato scorso.

Rassicurazioni che non placano la legittima preoccupazione di chi ha un anziano ricoverato nella struttura: «L’ultima volta che abbiamo visto nostra nonna – racconta la nipote della donna positiva al Covid– è stato mercoledì scorso. Un incontro avvenuto in totale sicurezza, con le mascherine e a distanza di due metri. Anche i successivi adempimenti nella struttura sono stati compiuti in sicurezza grazie alla presenza di divisori di plexiglass. La scoperta dei positivi è stata per noi un fulmine a ciel sereno». Pochi giorni dopo, una telefonata comunica il primo caso di positività, poi i positivi sono diventati tre, sette, quaranta e infine cinquantasette. Ogni giorno su Whatsapp dalla ‘Pio XII’ arrivano informazioni e anche video sulla condizione dei degenti: «Nostra nonna sembra stia bene – continua – e così ci dicono gli altri pazienti che si trovano nella casa di cura. Ma non ci basta, vogliamo risposte. Vogliamo sapere che cosa sta succedendo, cosa hanno intenzione di fare le autorità sanitarie per salvaguardare i nostri anziani, vogliamo certezza sul loro destino e capire come il virus sia ‘entrato’ nella casa di cura. Abbiamo ancora in mente i racconti durante la quarantena di familiari finiti in ospedale e letteralmente spariti dopo il ricovero fino al compimento del loro destino. Questa la nostra paura più grande e per questo vogliamo essere informati passo passo dalle autorità sanitarie».

A tenere sotto stretto monitoraggio quanto sta avvenendo nella casa di cura di via Poli è il vicesindaco del Comune di Portici Fernando Farroni che detiene la delega alla Salute. Farroni si informa quotidianamente sull’evoluzione della situazione e assicura: «Secondo le ultime notizie, aggiornate a questa mattina, i contagiati sono 57 tra personale e ospiti ma con sintomi lievi e solo uno degli anziani è ricoverato in ospedale. Conosco bene la ‘Pio XII, è una struttura di eccellenza gestita in maniera attenta e scrupolosa».

Secondo il decorso della malattia, ciascun contagiato dovrà essere poi sottoposto a un secondo tampone per verificare la guarigione, nel frattempo, dichiara Farroni, si lavora «in assoluta sinergia con l’azienda sanitaria, sinergia iniziata durante il lockdown». Unico appunto, al di là della vicenda della ‘Pio XII, riguarda la lentezza nei tamponi: «Chiediamo maggiore solerzia – rileva l’assessore – perché non è immaginabile che in una famiglia con un contagiato si attenda anche una settimana per effettuare il test agli altri familiari».

In merito alla situazione nel Comune del Vesuviano, dove il caso della casa di cura ‘Pio XII’ è esploso dopo un periodo di relativa tranquillità, Farroni si appella alla sensibilità dei cittadini: «Sì ai controlli delle forze dell’ordine, che sono stati eccezionali durante la quarantena, ma ora tocca ai cittadini fare la loro parte e dimostrare sensibilità. Non si può delegare a un vigile o a un qualsiasi esponente delle forze dell’ordine il controllo sui singoli cittadini, è impossibile, quindi mi rivolgo ai porticesi, soprattutto ai più giovani, affinché rispettino quelle regole base che ormai ben conosciamo. Dall’uso della mascherina al lavaggio delle mani al distanziamento, bisogna dimostrare sensibilità anche e soprattutto in questo periodo in cui non siamo reclusi in casa ma viviamo, come è giusto che sia, la nostra città. Pessimismo non ci deve essere perché la situazione è sotto controllo, ma prudenza sì».

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mercoledì, 7 Ottobre 2020 - 10:53
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