Il piccolo dietrofront del governatore Vincenzo De Luca sulla chiusura delle scuole (con conseguente introduzione della didattica a distanza, laddove possibile) non basta alle mamme che stamattina sono tornate nuovamente in piazza a far sentire la propria voce. Oggi i bimbi che frequentano i nidi e gli asili nido, quelli insomma che hanno fino a 6 anni, sono tornati a scuola. Ma buona parte delle mamme campane chiede che il provvedimento di lezioni in presenza riguardi tutti gli istituti, di ogni ordine e grado. Una lotta che è divenuta anche giudiziaria.
C’è qualcuno, infatti, che ha deciso di impugnare la contestata ordinanza 79, quella che manda gli studenti a casa, dinanzi al Tribunale amministrativo regionale della Campania con una procedura d’urgenza. Nell’atto – presentato dagli avvocati Felice Laudadio e Alberto Saggiomo – si chiede di annullare l’ordinanza perché questa decisione rende impossibile ai genitori, o a uno solo di essi, di «attendere alle proprie attività professionali, dovendo assistere i priori figli» e al contempo provoca una «lesione del diritto all’istruzione degli stessi figli».
Ebbene, nella giornata di oggi la quarta sezione (presidente Maria Abbruzzese) ha intimato a Palazzo Santa Lucia di depositare, entro le 10 di lunedì mattina, «gli atti di causa», ossia «la nota dell’Unità di crisi regionale richiamata nell’ordinanza» nella quale si evidenzia un incremento dei contagi legato anche all’attività scolastica, e «tutti gli atti istruttori sui quali la stessa è basata, ivi compresi quelli relativi alla, pure allegata, incompleta dotazione dei presidi scolastici deputati al distanziamento interpersonale, nonché ad ogni altro elemento utili ai fini della decisione». E’ evidente che la volontà del giudice del Tar è capire se vi sono elementi fondati e incontrovertibili che legittimano la decisione del presidente della Regione Campania.
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sabato, 17 Ottobre 2020 - 16:44
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