Tribunale di Napoli, 48 processi fissati in una stessa aula ed è bolgia. La protesta: «Assurdo che non si rispettino le regole»

L'aula 418 del Tribunale di Napoli affollata per una problema di gestione dei processi
di Manuela Galletta

«Sconcerta che in un Tribunale dove si amministra la giustizia, esso diventa il primo luogo dove le regole non si rispettano le regole». C’è rabbia e amarezza nelle parole del penalista Maurizio Capozzo. Questa mattina l’aula 418 del nuovo palazzo di giustizia di Napoli al centro direzionale era letteralmente una bolgia. Come se l’emergenza sanitaria da Covid-19 non fosse mai esistita, come se non fossero mai esistite le regole sul distanziamento sociale e soprattutto come se non fossero mai stabilite prescrizioni sul funzionamento delle udienze allo scopo di evitare l’ingolfamento di aule già poco capienti. 

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Dinanzi al giudice monocratico Cantilena si sono ritrovati ben 48 processi fissati a ruolo. Un numero straordinario, che ovviamente ha richiamato in aula tantissimi avvocati e numerosi testi e parti offese. «Io sono arrivato alle 7.50 per prenotarmi ed ero ventesimo – racconta l’avvocato Maurizio Capozzo – Era impossibile stare in aula. Benché tutti avessimo le mascherine, non c’era materialmente la possibilità di applicare alcun distanziamento sociale». Non solo: l’enorme mole di procedimenti, che il giudice sperava di smaltire in tempi celeri, ha appesantito la tabella di marcia dei lavori bloccando di fatto tantissimi avvocati fuori e dentro l’aula in attesa della chiamata del proprio procedimento. «Il giudice aveva detto che avrebbe trattato 10 processi entro le 11 e altrettanti entro le 12, ma alle 12 erano stati chiamati solo 5 processi e così io ho abbandonato l’aula e sono andato via», incalza l’avvocato Capozzo.

Prima di lasciare il Tribunale, però, il penalista ha documentato con foto la mattinata di follia e ha contattato Camera penale e Consiglio dell’Ordine: i due organismi hanno ‘inviato’ due propri componenti nell’aula 418 per verificare cosa stesse accadendo. Preso atto della evidente problematicità della situazione, è stata presentata una segnalazione al presidente del tribunale. «Gli organi gerarchici sono stati informati. Vediamo ora come si interviene, perché quanto si è verificato è una cosa improponibile, assolutamente vergognosa. Ma va ribadito che si tratta di episodi specifici e isolati, perché in linea generale c’è grande scrupolo nell’organizzazione della chiamata dei processi», commenta l’avvocato Mario Fortunato per la Camera penale di Napoli. 

Per Alfredo Sorge, penalista e consigliere dell’Ordine degli avvocati di Napoli, «occorre assolutamente evitare situazioni come questa. E’ fondamentale l’indicazione, precisa, degli orari delle udienze per ogni singolo processo, come è fondamentale fissare subito le prime udienze e i processi da rinviare. Poi, a seguire, l’orario delle altre cause, con l’indicazione dell’attività prevista, per esempio incarico peritale, esame di uno-due testi massimo, discussione».

mercoledì, 28 Ottobre 2020 - 17:20
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