Covid, Campania sulle barricate contro i lockdown locali. De Luca: «La chiusura la decide Conte». Aumentano i contagi

Vincenzo De Luca

Aumenta il numero dei tamponi processati, aumentano i casi di Coronavirus in Campania. Ieri se ne sono registrati 3860, quasi duecento in più di sabato, a fronte di 21785, e quindi quasi mille tamponi, in più. E’ una situazione delicata quella che vive la Regione alla vigilia del nuovo decreto del presidente del Consiglio che scriverà nuove regole, più stringenti, per gli italiani. Un Dpcm su cui non si trova la quadra tra Governo e Regioni, con il governatore campano Vincenzo De Luca a unirsi al dissenso di altri presidenti per l’ipotesi dell’esecutivo nazionale di varare un pacchetto di norme che incidano soprattutto a livello locale, con chiusure limitate alle zone a rischio così come indicato dal Comitato tecnico scientifico.

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De Luca si è detto d’accordo con il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini (che ha annunciato ieri la propria positività al Coronavirus) sulla necessità di «misure nazionali per dare segno di unità dei livelli istituzionali». «La logica dei singoli territori – avrebbe detto De Luca durante l’incontro con i ministri –  non ha senso perché l’epidemia è diffusa. Serve muoversi in maniera unitaria; differenziazioni territoriali porterebbero a reazione diverse, in Campania non sarebbero capite e sono improponibili perché i livelli di controllo non esistono. Il 60% dei positivi erano in area metropolitana di Napoli (Asl 1 2 3); è stata vietata la mobilità tra comuni ma non ci sono i controlli; abbiamo alcune zone rosse ma abbiamo deciso con i prefetti di presidiare le zone centrali».  E ancora, nel corso dell’incontro tra Governo e Regioni il governatore avrebbe detto che è «sconcertante» il fatto che sulla scuola si fanno dichiarazioni ideologiche scollegate da dati scientifici. Mentre si attendono le decisioni su eventuali nuovi lockdown che potrebbero essere annunciate dal Governo tra domani e martedì, la preoccupazione principale in Campania resta però  legata alla carenza di posti letto e di medici. Un segnale è quello dell’ospedale da campo con 20 letti che sarà allestito nel parcheggio retrostante il pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Sei le strutture ‘militari’ in collaborazione con l’Esercito che dovrebbero essere realizzate in Campania. Al Cardarelli sono iniziati i sopralluoghi dei tecnici e avviate le operazioni di sgombero del parcheggio. «Alle spalle del pronto soccorso sarà allestita nei prossimi giorni una tenda dell’esercito da 240 metri quadrati con venti posti letto, che ospiteranno pazienti Covid che necessitano di osservazione ma non hanno gravi sintomi –  ha spiegato il direttore generale del Cardarelli di Napoli, Giuseppe Longo. «La struttura – spiega – sarà riscaldata e ci permetterà di decomprimere il pronto soccorso dove arrivano molti pazienti. Il momento è di forte pressione ma noi assisteremo tutti, non rifiuteremo mai un paziente».

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lunedì, 2 Novembre 2020 - 09:21
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