Covid, il nuovo Dpcm mette una toppa sui ritardi del Governo in tema di trasporti e scuola. No al lockdown per gli anziani

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di Bianca Bianco

Limitare la presenza di persone sui mezzi del trasporto pubblico. Era da mesi che da più parti si invocavano misure del Governo per intervenire sul settore più sensibile ed esposto al rischio del propagarsi del contagio: prima di scuola e smart working, si chiedeva al Governo, si deve agire su bus, metro e treni locali perché è lì, tra le persone assembrate per raggiungere il posto di lavoro o le scuole, che si annida, insidioso, il Coronavirus. E finalmente la misura è arrivata, come ha spiegato ieri il premier Giuseppe Conte illustrando i punti cardine del nuovo decreto. Un decreto che, per la prima volta da quando l’Italia è piombata nell’incubo pandemia, Conte ha portato a conoscenza prima del Parlamento senza passare per l’ormai tradizionale conferenza stampa.

Tra le misure inserite nel Dpcm che entrerà in vigore da domani, mercoledì 4 novembre, ecco dunque la riduzione del 50% della capienza di bus e metro sull’intero territorio nazionale indipendentemente dallo scenario di rischio. Fino a oggi infatti sui mezzi di trasporto il limite fissato era dell’80% della capienza totale: limite raramente rispettato, a guardare le foto e i video di assembramenti nei vagoni scarsamente areati che circolavano in Rete. Ora c’è da vedere come si organizzeranno le aziende del trasporto pubblico, chiamate, con nove mesi di ritardo, a modificare orari e corse e organizzare controlli più stringenti a varchi e tornelli. Una sfida necessaria.

Altro punto discusso, quello del ‘coprifuoco’, ovvero il divieto di uscire oltre un certo orario. Anche questa è una misura di carattere nazionale quindi generalizzata e non circoscritta alla situazione locale. Dubbi ci sono ancora sull’orario in cui scatterà il coprifuoco, ma saranno chiariti in queste ore. All’inizio si diceva di un coprifuoco già alle 18, il premier Conte ha invece parlato genericamente di «tarda serata»: secondo fonti ben accreditate, i cittadini dovranno restare a casa dalle 21 e potranno uscire dopo quell’ora solo comprovandone la necessità mediante autocertificazione. Anche in questo caso, tutto dipenderà dai controlli: saranno sufficienti a impedire soprattutto nel fine settimana le uscite serali dei più giovani?

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Nessun riferimento invece agli anziani, per i quali si era ipotizzato il lockdown personale se over 70. Una misura molto discussa che sarebbe andata a colpire una fascia di popolazione certamente molto esposta al rischio contagio ma anche già fortemente provata da una lunghissima stagione in quarantena. Nel nuovo Dpcm non c’è traccia di limitazioni per fasce di età.

La scuola, il settore più delicato, la situazione che ha scatenato più polemiche. Nonostante i 9 mesi di tempo per decidere e programmare, il Governo Conte anche qui agisce con estremo ritardo imponendo, nel nuovo Dpcm, la didattica a distanza ma solo per le scuole superiori. Dopo avere avanzato decine di ipotesi, dagli ingressi contingentati alla Dad parziale, alla fine l’Esecutivo ha dovuto capitolare e introdurre le lezioni da remoto per i liceali e gli studenti di tutte le scuole di secondo grado, restano aperti asili e primarie.

Ritorna il divieto di spostamento tra Regioni se non per comprovate esigenze, inoltre per frenare la voglia di uscire degli italiani, il nuovo Dpcm impone la chiusura dei centri commerciali (ma non delle attività che somministrano beni e servizi essenziali al loro interno) nel weekend e su tutto il territorio nazionale. Chiudono anche i musei e le mostre, un nuovo durissimo colpo alla cultura del Belpaese già segnata dal lockdown imposto a cinema e teatri. Non sono bastati i protocolli molto severi messi in atto con scrupolo dai direttori dei poli museali, il Governo ha deciso di abbassare il sipario sull’ultimo baluardo culturale. E infine chiudono i corner per scommesse e videoslot, ancora una volta in tutta Italia: un provvedimento tardivo, visto che lo scorso 24 ottobre erano stati chiusi sale bingo, sale scommesse e casinò ma non si era prevista una misura ad hoc per i corner all’interno delle tabaccherie e dei bar.

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martedì, 3 Novembre 2020 - 09:30
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