Nell’Italia che vede affondare le piccole e medie imprese sotto i colpi di misure che si chiamano lockdown o coprifuoco (ad ogni modo pesanti interventi di ridimensionamento di esercizio dell’attività), scatta una vera e propria corsa al ‘bonus mobilità’, ovvero un regalo fatto dal Governo non per incentivare il miglioramento di un trasporto pubblico che fa acqua da tutte le parti. Bensì un regalo per l’acquisto di biciclette e monopattini nella speranza che questi alternativi mezzi di locomozione possano alleggerire il trasporto pubblico e mettere una pezza all’inefficiente gestione di un settore che compete alle istituzioni.
Ma anche stavolta, come accaduto con i diversi bonus ‘accessibili’ sulle piattaforme ministeriali o regionali, il sistema – predisposto dal ministero dell’Ambiente (buonomobiita.it) – è andato in tilt. Il ‘clic day’ si è trasformato, come prevedibile, in una sorta di assalto delle cavallette: troppo ghiotta la possibilità di ottenere un buono pari al 60% del prezzo d’acquisto di un monopattino, una bici o una e-bike pre dal 3 maggio a ieri. Alle ore 14 sono stati generati 13.447 buoni e finalizzate 36.253 richieste di rimborso, secondo i dati forniti da Sogei, che gestisce la piattaformawww.buonomobilita.it. Già 103 i buoni spesi.
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Tante le difficoltà riscontrate: quella di accesso al sito, ma anche difficoltà di accesso a Spid, necessario per completare l’operazione di richiesta. Una volta smaltita tutta la coda, che a tratti ha raggiunto il milione di persone, diversi cittadini hanno dovuto constatare che era impossibile accedere al proprio sistema di identità digitale, rimanendo bloccati sull’ultimo miglio. Probabilmente si è trattato di un problema dovuto all’eccesso di richieste di accesso, ma tanto è bastato perché sui social cominciassero a moltiplicarsi screenshot di chi si è visto respingere il login a Spid. Per alcuni di loro, infine, un’ultima beffa: terminati i venti minuti per completare l’operazione di accesso all’identità digitale, il sito del ministero li rispediva a inizio coda.
Le problematiche di accesso al sito si sono tradotte non solo in proteste social da parte degli utenti ma sono diventate occasione, da parte delle opposizioni (e non solo), per puntare l’indice contro il ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Vannia Gava, deputata della Lega, ha accusato il ministro Sergio Costa di aver messo su «un surreale videogame dello sperpero di denaro pubblico». Per il capogruppo di Forza Italia, Mariastella Gelmini, quanto accaduto «l’ennesimo fallimento del governo». Duro anche il renziano Luciano Nobili che ha parlato di «nuovo vergognoso click day», mentre il leader di Azione, Carlo Calenda, ha bollato l’accaduto come «orrendo rito italiano». Critiche anche le associazioni dei consumatori. Per il Codacons, «il Bonus bici si sta rivelando il solito pasticcio all’italiana, e sta creando disagi agli utenti che non riescono a presentare la richiesta per usufruire del sussidio». Federconsumatori ha puntato il dito sull’incapacità del ministero dell’Ambiente di prevedere un disastro “ampiamente annunciato”, invitando quindi i consumatori a fare screenshot dei disservizi per segnalarli. Indicazione che, a giudicare dalle centinaia di immagini che girano in rete, sembra essere stata ampiamente accolta.
Dal canto suo il ministro Costa ha cercato di rassicurare gli utenti sulla copertura del bonus invitando così i richiedenti a non farsi assalire dall’ansia di accedere ad ogni costo: «Invito tutti a entrare nel sistema anche con calma, anche nei prossimi giorni, perché abbiamo appostato altri fondi ad hoc in legge di Stabilità e assicuro che tutti coloro che hanno una fattura o uno scontrino parlante al 2 novembre saranno rimborsati».
martedì, 3 Novembre 2020 - 16:09
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