L’aumento dei contagi nell’ambiente scolastico pone la Regione Campania dinanzi alla necessità di prendere una decisione, quanto prima possibile. Solo nelle scuole di Napoli, secondo i dati dell’Unità di crisi regionale, i contagi sono al momento 40 (31 alunni, 3 impiegati nel personale non docente, e 6 insegnanti). Altri contagi sono stati registrati negli altri Comuni capoluogo; la somma dei positivi nelle scuole costituirà la base di partenza delle scelte di Palazzo Santa Lucia, considerato che, parallelamente al dato scolastico, si registra anche una impennata della curva dei contagi, passata dall’8,4% al 12,9%, con un incremento del rapporto tamponi/positivi che supera il 10%.
Questo dato verrà analizzato nel suo complesso oggi alle 14 nel corso di una riunione dell’Unità di crisi dedicata alla scuola in cui si farà il punto sui contagi scolastici nell’intera Regione per verificare l’effettivo aumento progressivo e indicare, eventualmente, una nuova chiusura. Nelle ipotesi regionali lo stop potrebbe avvenire per ora per le scuole superiori a partire dal 15 febbraio, ma la decisione sarà poi presa del governatore De Luca con un’ordinanza nei giorni successivi alla riunione.
Il problema che la Regione deve aggirare è quello delle decisioni della giustizia amministrativa, che hanno già dato torto a De Luca: non ultima la decisione del tar che ieri ha riaperto le scuole di Scafati, chiuse con ordinanza dal sindaco fino al 20 febbraio. Decidere di chiudere in maniera generalizzata, in tutta la regione, non solo porrebbe l’ente di fronte al rischio di una valanga di ricorsi ma non avrebbe dalla sua la certezza di un orientamento favorevole dei giudici. L’alternativa sono chiusure su base territoriale, partendo dal dato dei contagi.
Mentre la Regione prende le proprie decisioni (il tempo massimo che si è dato De Luca è di 48 ore per decidere), i sindaci seguono la loro strada: già in 28 primi cittadini campani hanno deciso di chiudere le scuole con ordinanza (sia in blocco che limitandosi alle sole scuole superiori). A Somma Vesuviana, il sindaco Salvatore Di Sarno ha chiuso medie, scuola per l’infanzia e primaria; Gaetano Commino, sindaco di Castellammare, ha disposto che fino al 13 febbraio restino chiudere le scuole di ogni ordine e grado presenti in città; a Pompei didattica a distanza fino al 14 febbraio, a Torre del Greco fino al 16, a Gragnano fino al 13 febbraio; a Boscoreale chiusi tre istituti comprensivi mentre a Sorrento lo stop fino a fine mese riguarda solo le superiori. A Sant’Agnello stop per la didattica in presenza dei bambini della scuola primaria mentre i bambini delle medie di Sant’Antonio Abate restano a casa fino al 26 febbraio.
Nella provincia di Salerno stop alla didattica in presenza ad Agropoli, Roccapiemonte, Giffoni Sei Casali, Gioi Cilento, Buccino, Sarno (qui solo per infanzia, primaria e medie) mentre a Scafati alla fine ha deciso il tar che ha bocciato l’ordinanza del sindaco. Scuole chiuse anche nell’Avellinese: ad Atripalda frequentano in presenza solo i ragazzi delle superiori; a Vallata, Avellino, Avella, Marzano, Mugnano del Cardinale, Lauro chiuse le scuole superiori. Chiusi tutti gli istituiti a Montella. Sono due scuole sono chiuse invece nel sannio (a Bucciano e Durazzano); chiusure singole a Caserta, tutto chiuso a Teano, Conca della Campania, Cellole, Caianello.
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martedì, 9 Febbraio 2021 - 08:39
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