Vaccino AstraZeneca, l’Ema dà il via libera ma più verifiche su casi di trombosi rara cerebrale. Draghi: «Ripartiamo da domani»


Il vaccino AstraZeneca «è sicuro ed efficace» e «i suoi benefici continuano a essere superiori ai rischi». Con queste parole Sabine Straus, a capo della commissione dell’Ema Prac sulla valutazione dei rischi, ha dato il via libera alla ripresa della somministrazione del vaccino dell’azienda farmaceutica anglo-tedesca finito nella bufera dopo i casi di alcune morti immediatamente successive alla vaccinazione in Italia e anche in altri paesi Europei. «Non è stato trovato alcun problema di qualità o sui lotti», ha sottolineato Straus nella conferenza stampa dell’Agenzia europea del farmaco sul vaccino di AstraZeneca contro il Coronavirus.

Certo, gli effetti collaterali non mancano. Come accade per altri vaccini. Ma, ha sottolineato l’Agenzia europea del farmaco in una nota, non c’è evidenza di un problema relativo a lotti specifici del vaccino o a siti produttivi particolari. Il vaccino può essere associato a casi «estremamente rari» di trombosi associati a trombocitopenia, cioè a bassi livelli di piastrine (elementi nel sangue che lo aiutano a coagulare) con o senza sanguinamento, inclusi rari casi di coaguli nei vasi che drenano il sangue dal cervello.

Tuttavia, alla luce anche del caos scaturito da alcune morti sospette (finora tutte le autopsie eseguite hanno escluso correlazioni tra l’evento morte e la vaccinazione) è stata avanzata la proposta di aggiornare il foglietto illustrativo del vaccino astrazeneca perché, ha sottolineato Straus, «è importante che venga comunicato al pubblico e agli operatori sanitari permettendo loro di mitigare questi effetti collaterali». Effetti collaterali cui possono contribuire numerosi fattori esterni. Ad esempio «fumare è un fattore di rischio per la trombosi», ha sottolineato Straus.

Il lavoro sul quale l’Ema si sta concentrando è quello di spiegare ai vaccinati in che modo ‘monitorarsi’ per rintracciare immediatamente possibili complicazioni. «Se si trattasse di me, mi farei vaccinare domani» con AstraZeneca «ma vorrei sapere cosa fare se mi succedesse qualcosa dopo la vaccinazione» ed «è ciò che stiamo cercando di dire oggi», ha affermato il direttore dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), Emer Cooke, rispondendo a una domanda. «Uno dei motivi per cui stiamo mettendo in luce le nostre conclusioni sulla sicurezza» del vaccino «è per aumentare la consapevolezza tra le persone che vengono vaccinate o che intendono essere vaccinate su ciò a cui dovrebbero prestare attenzione in caso di problemi», ha aggiunto.

Quanto ai casi di trombosi in Italia, Sabine strass ha specificato che sono al momento 3 i casi di trombosi rara cerebrale (Csvt, trombosi della vana sinusale) segnalati in Italia dopo il vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Eventi da approfondire, perché rispetto a queste problematiche potrebbe esserci per davvero un legame col vaccino. «Sulla base delle evidenze disponibili e dopo giorni di analisi approfondita dei report clinici dei risultati in laboratorio, delle autopsie e di ulteriori informazioni dagli studi clinici – ha spiegato Emer Cooke – non possiamo ancora escludere definitivamente un legame tra questi casi rari» di trombosi e effetti indesiderati «e il vaccino».

Lo scoglio, dunque, appare superato. La palla torna agli Stati membri dell’Ue cui spetta decidere il riutilizzo del farmaco: «Molti Stati membri stanno aspettando il risultato di questa revisione sulla sicurezza» del vaccino AstraZeneca, «hanno indicato che ciò che l’Ema fa dal punto di vista scientifico è molto importante per loro per prendere una decisione su come continuare con le vaccinazioni. Oggi stiamo mantenendo la nostra promessa». L’Italia ha già comunicato l’immediato riutilizzo del vaccino: in una nota di poche righe, il premier Mario Draghi ha comunicato che «la somministrazione del vaccino Astrazeneca riprenderà già da domani (19 marzo, ndr). La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile».

Resta però adesso da capire quale sarà l’impatto sulla popolazione. Subito dopo la notizia di alcune morti sospette e l’apertura di alcune inchieste da parte di diverse procure, molti ‘candidati’ al vaccino AstraZeneca hanno ritirato la prenotazione effettuata rinunciando alla somministrazione del farmaco: il rischio, adesso, è che la sfiducia verso AstraZeneca possa depotenziare il ricorso a questo vaccino. Di qui gli appelli lanciati nella speranza di non trovarsi a fare i conti con un boicottaggio del farmaco: «Abbiamo vaccini che possono aiutare a prevenire i morti, dobbiamo utilizzarli», ha detto l’Ema.

giovedì, 18 Marzo 2021 - 18:40
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