Stremati da un anno di chiusure, messi in ginocchio dal lockdown del loro settore, i lavoratori e le lavoratrici del mondo dello spettacolo di Napoli e della Campania protestano da ieri per dare voce alla loro condizione. La protesta, organizzata dal Coordinamento Arti e Spettacolo Campania, ha preso le mosse ieri, e ancora questa mattina un gruppo di lavoratrici e studentesse dell’Accademia sono entrate nel cortile del teatro Mercadante, scelto come palcoscenico della loro indignazione. Rispetto a ieri, quando sul posto i manifestanti hanno trovato la polizia, i lavoratori sono potuti entrare nel cortile dello storico teatro, in piazza Municipio, e chiedono che una delegazione di dieci persone possa entrare nel foyer.
«Siamo una decina di attiviste, studentesse, lavoratrici dello spettacolo, deluse e arrabbiate per l’accoglienza che ci hanno riservato ieri polizia e direzione del teatro – dicono le manifestanti – . Insieme ai nostri compagni avevamo chiesto una conferenza stampa nel foyer, senza alcuna intenzione di interrompere le attività in corso all’interno del teatro. Siamo da un anno in attesa di una ripresa, stringendo la cinghia con i pochissimi aiuti che il precedente governo ha elargito, non tenendo conto del fatto che noi con la cultura ci campiamo, che qualcuna di noi deve con quei pochi spicci sostenere un intero nucleo familiare. Da quasi quattro mesi, poi, tutti i rubinetti sono stati chiusi e siamo rimaste solo con la speranza di un ennesimo bonus che servirà a ben poco. Le nostre richieste non sono fumose, ma chiare e precise».
I lavoratori dello spettacolo chiedono che gli anni 2020 e 2021 vengano considerati per intero come anni di contribuzione figurativa, che vangano prese misure economiche e non per garantire la ripartenza del settore, avviare un tavolo di interlocuzione con il ministero del Lavoro e superare il sistema dei bonus, considerato «totalmente inefficiente».
Il teatro Mercadante è stato scelto dai manifestanti perché un simbolo, il teatro di prosa più importante della Campania, dunque grancassa privilegiata per diffondere le ragioni di un comparto allo stremo. Ieri chi protestava si è visto sbarrare la strada dalla polizia, oggi il nuovo sit in che ha incontrato però le critiche del Registro di categoria di attrici e attori della Campania, che si è dissociato dalla protesta «per modalità, forma e linguaggio» attraverso una nota in cui si chiede un dialogo che sia «costruttivo» e che ci sono già proposte «incoraggianti» per il settore.
«Con una meschinità superata soltanto dalle loro manie di protagonismo – commentano gli attivisti del Coordinamento Arti e Spettacolo per la Campania – sentono l’esigenza di scrivere un’intera pagina di comunicato tutto teso a sottolineare che la lotta non funziona, e ad elogiare la disponibilità all’ascolto del governo, millantando inesistenti passi in avanti, che avrebbero fatto loro».
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venerdì, 26 Marzo 2021 - 10:18
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