Un prestito di poche decine di migliaia di euro lievitato in pochi anni, fino a divenire un cappio intorno al collo di un imprenditore edile finito nelle grinfie di una coppia di presunti usurai. Tassi di interesse esorbitanti, fino al 400%, diventati l’assillo dell’uomo che alla fine ha denunciato tutto, permettendo agli inquirenti di risalire all’attività di due coniugi dediti, secondo quanto emerso dalle loro indagini, all’usura. Questa mattina i finanzieri hanno sequestrato parte dei beni della coppia di Ercolano (Napoli), alcuni sequestrati nella città degli Scavi altri a Roma, per un valore complessivo di 500mila euro. Sottochiave immobili e disponibilità finanziarie.
Il provvedimento cautelare è stato emesso dal giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli al termine di un’indagine delegata dalla Procura della Repubblica partenopea scaturita da una verifica fiscale eseguita dai finanzieri della Compagnia di Portici. In particolare, le Fiamme Gialle sono riuscite a ricostruire il meccanismo di usura grazie alla testimonianza dell’imprenditore edile che durante il controllo ha denunciato di aver visto ”lievitare” la pretesa dei coniugi sulla restituzione del prestito inziale di diverse decine di migliaia di euro, con interessi fino al 400%. Nel corso dell’attività le fiamme gialle hanno anche accertato che la coppia aveva prestato a tassi usurari anche 115mila euro a due imprenditori in difficoltà economiche, a Latina e a Portici,
Accertata l’erogazione di prestiti per 115.000 euro a tassi usurari ai danni di due imprenditori in difficoltà economiche, uno di Latina e uno di Portici (Napoli). Il giro di usura è stato ricostruito attraverso l’acquisizione degli assegni versati a garanzia da parte delle vittime, gli accertamenti bancari e l’esame degli atti di compravendita di due immobili, risultati falsi, i cui mutui venivano pagati dalla vittima di usura.
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lunedì, 29 Marzo 2021 - 09:28
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