Controlli del Nas nei supermercati, tracce del virus su Pos e carrelli. Dodici attività sospese: «Gravi carenze igieniche»


Era la prima fase, quella acuta, della pandemia. La raccomandazione per tutti era quella di indossare la mascherina, lavarsi spesso le mani, tenere le distanze, indossare i guanti nei luoghi pubblici. Quest’ultima raccomandazione poco seguita, eppure, alla luce di quanto emerso dall’ultima indagine dei carabinieri del Nucleo antisofisticazione in tutta Italia, forse necessaria. I controlli del Nas hanno riguardato prima bus e treni, nelle scorse settimane, e qui è emerso come tracce del virus possano essere rinvenute per esempio sulle macchine obliteratrici, poi nei supermercati. Dalla campagna di verifiche estesa a livello nazionale che ha portato ad ispezioni in 981 esercizi tra quelli di maggiore afflusso, sono anche emerse irregolarità in 173 di essi (il 18%), con conseguente sospensione delle attività in 12 supermercati per cattive o inesistenti procedure di sanificazione.

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Dove si annida il virus
Gli esiti hanno rilevato la positività alla presenza di materiale genetico del virus in 18 casi riconducibili a carrelli e cestini, tastiere per il pagamento bancomat e Pos, tasti delle bilance e dispositivi salvatempo per la lettura automatica dei prodotti.  Sono state contestate, si legge in un comunicato dei carabinieri del Nas, 226 irregolarità, delle quali 39 riconducibili a carenze igieniche per mancata esecuzione delle operazioni di pulizia e sanificazione dei locali e delle attrezzature ad uso comune, l’omessa indicazione delle informazioni agli utenti sulle norme di comportamento e sul rispetto del numero massimo di presenze contemporanee all’interno dei locali e della distanza interpersonale durante gli acquisti e alle casse.

Sono stati accertati, inoltre, il malfunzionamento o l’assenza dei dispenser per la disinfezione delle mani ed il mancato rispetto delle distanze interpersonali. Al fine di individuare l’efficacia delle periodiche operazioni di pulizia e sanificazione, sono stati eseguiti tamponi per la ricerca del COVID-19 sulle superfici ritenute di maggiore contatto, realizzando 1.060 campioni con il supporto di tecnici prelevatori e dei laboratori delle ASL, ARPA (Agenzie Regionali di Protezione Ambiente), IZS (Istituti Zooprofilattici Sperimentali del Ministero della Salute) e enti universitari.

I risultati dei controlli
«I supermercati presso i quali sono state evidenziate positività, appartenenti a diverse aziende della Grande Distribuzione, sono stati individuati nelle città di Roma, Latina, Frosinone, Grosseto, Terni, Salerno e Catania nonché in altri esercizi nelle province di Parma, Perugia e Cagliari – sottolinea la nota -. Nell’ambito del piano ispettivo, i Carabinieri Nas hanno individuato anche gravi carenze igieniche, gestionali e strutturali che hanno determinato l’esecuzione di provvedimenti di immediata sospensione dell’attività commerciale nei confronti di 12 supermercati, dei quali 3 per violazioni alle misure anti- Covid, ed il sequestro di oltre 2 tonnellate di prodotti alimentari risultati non adatti al consumo, per mancanza di tracciabilità e modalità di conservazione non idonea».

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lunedì, 26 Aprile 2021 - 13:47
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