Filippelli torna in procura a Napoli da procuratore aggiunto e punta all’area Dda. Il Csm: «Mostrate notevolissime capacità»

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Il magistrato Pierpaolo Filippelli
di Manuela Galletta

Pierpaolo Filippelli torna in procura a Napoli. E lo fa con i gradi di procuratore aggiunto e l’obiettivo di insediarsi alla guida di una delle aree della Direzione distrettuale antimafia, quel pool anticamorra di cui ha fatto parte per dieci anni macinando inchieste potenti e importanti che hanno assestato colpi durissimi alla criminalità organizzata di Torre Annunziata e hanno spezzato le gambe alla vecchia e storica guardia degli Ascione e dei Birra a Ercolano.

Lo scorso 9 giugno il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha accolto la richiesta di trasferimento del magistrato da Torre Annunziata a Napoli per occupare il posto di Giuseppe Borrelli (vacante dal 22 gennaio) che nel frattempo è divenuto procuratore a Salerno. L’istanza di Filippelli era stata votata all’unanimità dalla Quinta commissione, che lo ha preferito tra una rosa di tutto rispetto di magistrati tra i quali nomi assai legati alla Dda di Napoli come Giuseppe Narducci (dal 2012 giudice a Perugia), Maria Di Mauro, Paolo Itri, Giuseppina Loreto, Maria Cristina Ribera, Marco Del Gaudio, Antonio Ardituro, Maurizio De Marco, Liana Esposito e Francesco De Falco.

Entrato in magistratura alla fine degli anni Novanta, Filippelli ha sempre lavorato come requirente in territori ‘caldi’: gli esordi di carriera sono stati a Catania, dove ha trascorso 7 anni (si è occupato di procedimenti aventi ad oggetto delitti contro il patrimonio, delitti contro la persona, reati finanziari e fallimentari, reati urbanistici ed in materia ambientale, nonché di procedimenti in tema di misure di prevenzione personali e patrimoniali; per un anno è stato in Dda), poi nel 2004 l’arrivo alla procura della Repubblica di Napoli dove è rimasto ben 11 anni lavorando nello specifico nella sezione della Dda. Alla fine del 2015 la tanto meritata promozione a procuratore aggiunto e il trasferimento a Torre Annunziata come numero due del capo Alessandro Pennasilico prima e di Nunzio Fragliasso attualmente. Proprio a Torre Annunziata Filippelli è stato anche procuratore facente funzioni a seguito del pensionamento di Pennasilico: l’incarico è durato un anno.

Meticoloso e stakanovista, Filippelli ha raggiunto importanti risultati da pm della Dda di cui, a giusta ragione, gli ha dato atto il Consiglio giudiziario nella relazione del 16 novembre 2020: «Degna di particolare menzione è la straordinaria capacità investigativa ed organizzativa dimostrate nell’arco di tutta la carriera che gli hanno consentito meritatamente di raggiungere, già prima di questa valutazione di professionalità, il traguardo delle funzioni semidirettive».

Funzioni semidirerittive nelle quali si è distinto per le sue doti di organizzatore e di capo: «Nelle funzioni di aggiunto, si segnala la grande cura posta dal dott. Filippelli nel coinvolgere i colleghi alla partecipazione per le scelte organizzative da operare – aggiunge il Consiglio giudiziario – Anche nelle funzioni di aggiunto il dott. Filippelli partecipa ad ogni momento della vita dell’ufficio con reale interesse e capacità di proposta. Presso la Procura di Torre Annunziata il dott. Filippelli ha dimostrato una totale disponibilità alle esigenze dell’Ufficio e si è mostrato sempre interessato ai risultati da conseguire in concreto con il suo lavoro». Fa eco la valutazione della Quinta Commissione del Csm: «Ha mostrato notevolissime capacità di organizzare e dirigere i magistrati in servizio presso il suo Ufficio, unitamente ad attitudine alla direzione ed al coordinamento della polizia giudiziaria ed alla organizzazione delle risorse umane e strumentali disponibili; è stato in grado di stimolare il personale amministrativo, scrupolosamente sensibilizzandolo al buon andamento dell’Ufficio, nonché di adoperare al meglio l’apporto della Polizia Giudiziaria».

E ancora: «Lodevole impegno dimostrato per la promozione della cultura della legalità mediante la partecipazione ad incontri con istituti scolastici e la costante disponibilità alla collaborazione per il tirocinio e la formazione dei giovani Magistrati… – scrive sempre il Consiglio giudiziario – Il collega si è dimostrato magistrato di brillante e solida preparazione giuridica, eccellente laboriosità e dedizione alle esigenze di ufficio».

Infine una nota di merito, stavolta scritta dalla Quinta Commissione del Csm, sui 12 mesi da procuratore facente funzioni: «Nel medesimo lasso temporale sono stati stipulati numerosi protocolli di intesa che hanno consentito all’Ufficio di Procura di essere protagonista nei molteplici settori investigativi e nel contempo di fare affidamento su di una rete integrata dalle altre istituzioni, così contribuendo a determinare il circuito virtuoso fatto di distinte e specifiche competenze, presenti nel territorio. Ciascuno dei protocolli riveste assoluto rilievo e testimonia l’impegno e la dedizione assoluta profusa del collega nel perseguire l’obiettivo di creare una rete integrata e dialogante tra istituzioni presenti sul territorio. Tra essi merita particolare menzione quello siglato il 1° agosto 2019 con il Parco Archeologico di Pompei, efficace strumento di contrasto al saccheggio e traffico di opere d’arte e di reperti depredati nell’area. Molteplici e rilevanti risultano i provvedimenti organizzativi ed i protocolli sottoscritti per fronteggiare l’emergenza sanitaria derivante dalla pandemia in atto».

E’ per tutte queste ragioni che la domanda di Filippelli è stata accolta a discapito delle numerose altre, pure autorevoli, presentate al Csm. Ed è per tutte queste ragioni che Filippelli torna adesso alla ‘base’ ma stavolta con i gradi di procuratore aggiunto.

sabato, 12 Giugno 2021 - 09:27
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