Torre del Greco, 600 chili di ‘bionde’ nascosti in una botola segreta: in due fermati, condannati e scarcerati

Torre Annunziata Tribunale
di Dario Striano

Sono stati colti in flagranza di reato dagli uomini della guardia di finanza che hanno impiegato pochi minuti ad individuare la botola in cui era stata nascosta un’ingente quantità di sigarette di contrabbando. Sessanta casse, contenenti circa 600 chilogrammi di tabacco lavorato estero, conservate in uno stretto vano ricavato in un deposito di Torre del Greco. Per questo due uomini della provincia di Napoli, Maurizio Nocerino e Gianluca Toscano – arrestati mercoledì – ieri mattina sono stati entrambi condannati dal giudice monocratico del tribunale di Torre Annunziata, Emanuela Cozzitorto, a un anno di reclusione con sospensione condizionale della pena. La sentenza che prevede anche il foglio di via per entrambi i condannati dal comune di Torre del Greco, è giunta al termine del processo definitosi con la modalità del rito abbreviato – che prevede lo sconto di un terzo della pena – con cui i due imputati hanno scelto di essere giudicati. Entrambi si sono dimostrati al tribunale particolarmente collaborativi nello specificare le ragioni che li hanno indotti a nascondere nel capannone, «concessogli gratuitamente da pochi mesi da un familiare», l’ingente quantità di tabacco, ma hanno scelto la strada del silenzio quando il giudice Cozzitorto ha chiesto loro maggiori informazioni su chi avesse fornito loro 600 chilogrammi di sigarette di contrabbando. «Non lavoriamo dottoressa – ha detto il porticese Gianluca Toscano, condannato nel 2015 per rapina – Qui nessuno assume chi ha precedenti penali. Per questo ci siamo dati a questo commercio». «La botola l’abbiamo creata noi, durante i lavori nel deposito – ha aggiunto Maurizio Nocerino – i proprietari della struttura non immaginavano neanche che potessimo nascondere dentro la struttura del tabacco di contrabbando. Ma preferisco non rispondere alla domanda sulla provenienza del prodotto». Al termine dell’arringa del legale di entrambi gli imputati – l’avvocato del foro di Napoli – Francesco Cossu, e dopo una camera di consiglio lampo – durata poco più di venti minuti – la lettura del dispositivo da parte del giudice oplontino che, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha riconosciuto  a entrambi gli uomini le attenuanti generiche del caso con l’esclusione della recidiva e ha disposto così la sospensione condizionata della pena complessiva a due anni di reclusione.

venerdì, 6 Aprile 2018 - 07:30
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