Pestaggi nel carcere di S.M. Capua Vetere, il Riesame conferme le accuse per altri agenti della Penitenziaria

Carcere

L’inchiesta sui pestaggi ai danni di alcuni detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere regge dinanzi al Tribunale del Riesame di Napoli.

I giudici della Libertà stanno continuando ad esaminare le istanze di scarcerazione avanzate a seguito della notifica delle 52 ordinanze di custodia cautelare e la valutazione è di sostanziale conferma delle accuse mosse dalla procura sammaritana. Ieri sono state confermate tre misure restrittive, mentre altre due sono state revocate per mancanza di esigenze cautelari; per tutte le posizioni esaminate sono stati comunque ritenuti sussistenti i gravi indizi di colpevolezza. In particolare resteranno ai domiciliari gli agenti Rosario Merola, 50 anni, e il 56enne Raffaele Piccolo, mentre è stato scarcerato ed è ora libero il poliziotto 60enne Giuseppe Conforti (anch’egli era ai domiciliari); i tre agenti della penitenziaria sono difesi da Angelo Raucci. Domiciliari confermati anche per il poliziotto 45enne Giacomo Golluccio (difeso dagli avvocati Ernesto De Angelis e Giuseppe Stellato), mentre il Riesame ha disposto la revoca della misura dell’obbligo per l’agente di 50 anni Salvatore Parisi (difeso dall’avvocato Dario Mancino).

Altre decisioni potrebbe arrivare nelle prossime ore. Da lunedì dovrebbero iniziare a essere discusse anche le posizioni degli indagati raggiunti da misure interdittive, come il provveditore (sospeso) alle carceri campane Antonio Fullone, ritenuto dalla Procura il regista della «perquisizione straordinaria» trasformatasi, come evidenziò il giudice per le indagini preliminari Sergio Enea, in «un’orribile mattanza». Nei giorni scorsi erano state confermate le misure cautelari per la commissaria della polizia penitenziaria Anna Rita Costanzo (domiciliari) e per altri agenti coinvolti, come l’ispettore coordinatore degli agenti nel Reparto Nilo Salvatore Mezzarano.

sabato, 17 Luglio 2021 - 09:57
© RIPRODUZIONE RISERVATA