Sul corpo del piccolo Samuele, il bimbo di quattro anni caduto dal balcone di casa e per la cui morte è oggi in carcere il 38enne Mariano Cannio, verrà effettuato l’esame autoptico. L’incarico per l’autopsia è già stato conferito, mentre l’accertamento avverrà presso la Morgue del Secondo Policlinico.
La vicenda del piccolo Samuele si è consumata venerdì scorso quando il bambino ha perso la vita dopo una caduta dal terzo piano della palazzina all’incrocio tra via Foria e via Piazzi in cui abitava con i genitori. Della sua morte è accusato l’uomo che in quel momento era in casa a fare le pulizia e aiutare la mamma, incinta di otto mesi e in quel momento in bagno forse per un malore.
nei giorni scorsi si è svolto l’interrogatorio del 38enne presso il carcere di Poggioreale, concluso con la convalida del fermo; Cannio, che è in cura presso un centro di igiene mentale per problemi psichici, ha fornito la propria versione dei fatti sebbene costellata di punti ancora da chiarire.
Il suo legale, l’avvocato Mariassunta Zotti si è detta favorevole all’incidente probatorio attraverso il quale sarà possibile accertare lo stato di salute mentale dell’indagato, la sua capacità di intendere e di volere al momento della tragedia e la sua pericolosità sociale. Passaggi fondamentali, peraltro, per l’individuazione del movente, ancora non del tutto chiaro, come ha sottolineato ieri il giudice nell’ordinanza con la quale ha disposto nei confronti del domestico la più afflittiva delle misure cautelari.
Intanto i vicini di casa e gli abitanti di via Foria cercano di arginare la costante processione di giornalisti, fotografi c curiosi. ”Vietato fare foto e video perrispetto alla famiglia”: con questo cartello, affisso su un muro, gli abitanti di via Foria chiedono di far calare il silenzio mediatico. Un invito rivolto alla stampa ma anche a quei ‘curiosi’ che in questi giorni hanno pubblicato su chat e social alcuni video.
Una strada in cui oggi regna il silenzio sulla vicenda dopo la confessione di Mariano Cannio. Nessuno vuole parlare. Gli abitanti della zona sono senza parole per le dichiarazioni rilasciate dall’accusato che raccontano la dinamica della morte del bimbo e le ore successive. «Un mostro» è il commento laconico di un uomo fermo davanti all’altarino dedicato alla memoria di Samuele. Un altarino dove da venerdì scorso, giorno della tragedia, i cittadini continuano a lasciare un proprio segno di vicinanza alla famiglia. Fiori bianchi, centinaia di peluches, magliette del Napoli e palloncini bianchi e azzurri con cui – dice un cartello – “ora vola più in alto che puoi”.
martedì, 21 Settembre 2021 - 13:42
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