Vaccinarsi per poter lavorare e dunque mettere il piatto a tavola, o non vaccinarsi e tirare avanti in attesa degli eventi. Da questa mattina gli over 50 contrari al vaccino anti-Covid sono davanti a un bivio.
Un bivio odioso, imposto dal Dl 1/2022 (ora all’esame della Camera per la conversione in legge) per fronteggiare e arginare la diffusione del Covid-19. Per recarsi a lavoro è obbligatorio il Super Green Pass o il Green Pass rafforzato.
Tradotto: solo chi si è vaccinato (ed è in regola col ciclo vaccinale) o è guarito dal Covid ottiene la certificazione verde utile a recarsi in servizio. Più precisamente: dopo la prima dose, è valido dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione e fino alla dose successiva; dopo la seconda dose, è valido per sei mesi; dopo la dose di richiamo è illimitato. Niente obbligo solo in caso di comprovate controindicazioni cliniche per il vaccino, “documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore”, come chiariscono le faq dedicate del ministero. Il tampone rapido o molecolare che attesta l’assenza del Covid non è valido per aprire le porte del lavoro agli over 50.
Previsto anche un sistema sanzionatorio. Chi viene trovato al lavoro senza certificato verde rafforzato, rischia se over50, una multa dai 600 ai 1.500 euro. E possono scattare sanzioni, se la mancanza si prolunga per oltre 4 giorni, fino alla sospensione dal servizio e dallo stipendio. Sanzioni anche per il datore di lavoro che non controlla: da 400 fino a mille euro. L’obbligo scadrà il 15 giugno.
Uno scenario pesante per tanti lavoratori. Soprattutto per i liberi professionisti. E, in alcuni ambienti, scatta anche una catena di solidarietà e di mutuo soccorso. In Tribunale a Napoli, ad esempio, ci sono avvocati che hanno dato la loro disponibilità ai colleghi non vaccinati, e dunque impossibilitati ad accedere nel palazzo di Giustizia per patrocinare le cause, per sostituirli in udienza in maniera gratuita, consentendo così al collega non vaccinato di non perdere il cliente. Per gli avvocati che non intendono vaccinarsi, infatti, la ricaduta della scelta consiste nel dover perdere il cliente data l’impossibilità di seguire il processo e dunque anche il guadagno.
Situazione delicata. Né si sa quando e se gli obblighi e le limitazioni che stanno scadendo anche questo inizio di 2022 cadranno. Lo scadere dello stato di emergenza è previsto per il 31 marzo, ma il mondo scientifico punta i piedi affinché si vada verso una nuova proroga. Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, dalle pagine di Repubblica ha sollecitato l’obbligo vaccinale per gli over 50 e Green Pass «per tutto questo 2022», spiegando che «Siamo ancora in un anno di passaggio. Va visto cosa succederà ad ottobre per capire se il virus si ripresenterà e con quale veemenza. Deve essere chiaro, il virus non scomparirà: una nuova malattia si è aggiunta a quelle che già conoscevamo. Ed è molto più grave dell’influenza».
martedì, 15 Febbraio 2022 - 08:17
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