Ci sono paesi che hanno applicato, o hanno appoggiato, sanzioni contro Mosca e per questa ragione la Russia li ha inseriti nella lista di ‘Paesi ostili’ divulgata oggi. In questo elenco compare anche l’Italia. Lo riferisce la Tass.
La lista comprende Australia, Regno Unito, l’Unione europea, Islanda, Canada, Liechtenstein, Monaco, Nuova Zelanda, Norvegia, Corea del Sud, San Marino, Singapore, Usa, Taiwan, Ucraina, Montenegro, Svizzera, Giappone.
Ma cosa significa? L’elenco va messo in relazione ad una procedura di natura economica.
Dopo avere approvato l’elenco di stati e territori ritenuti ostili, il governo della Federazione Russa ha, infatti, approvato un ordine esecutivo che «introduce una procedura temporanea per l’adempimento degli obblighi di prestito a certi creditori stranieri», secondo la quale lo Stato, le pubbliche amministrazioni e i cittadini russi che risultato debitori di investitori stranieri con sede nei paesi ostili, potranno rimborsare i debiti in rubli e non nella valuta di emissione.
«La procedura stabilita da questo decreto esecutivo si estende agli obblighi che superano i 10 milioni di rubli per mese solare o che superano l’equivalente di questo importo in valuta estera al tasso di cambio ufficiale della Banca Centrale Russa il primo giorno di ogni mese», si legge nell’ordine che impone il pagamento in rubli per estinguere le obbligazioni.
Le conseguenze per chi si ritroverà in mano una valuta in caduta libera che non può cambiare in dollari o in euro, e che ulteriori sanzioni minacciano di ridurre a ‘carta straccia’, sono imprevedibili. In ballo ci sono circa 310 miliardi di dollari di debiti verso l’estero delle aziende russe, 75 miliardi di passivo delle banche russe, 67 miliardi di bond governativi.
Quanto all’Italia, pesano soprattutto i 25 miliardi di crediti del settore bancario verso Mosca.
Si tratta, in definitiva, di una nuova manovra nell’ambito di una guerra finanziaria legata alla guerra in Ucraina. Una guerra finanziaria scoppiata dopo l’applicazione delle prime sanzioni a Mosca: sequestrati gli asset degli oligarchi, esclusa una fetta consistente dell’economia dai pagamento sul circuito internazionale Swift, i Paesi occidentali hanno congelato oltre meta’ dei 630 miliardi di dollari di riserve in valuta estera che Mosca aveva accumulato in previsione della reazione internazionale all’invasione dell’Ucraina.
lunedì, 7 Marzo 2022 - 19:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA