Otto giorno al voto e il clima a Portici (in provincia di Napoli) si infiamma. Qui il sindaco uscente Enzo Cuomo, esponente del Pd, cerca la riconferma. La quarta, per l’esattezza. Ma soprattutto cerca un nuovo plebiscito, come quello del 2017 che lo ha incoronato sindaco con il 65% delle preferenze. A sostenerlo ci sono 10 liste e per l’occasione, in città, si riaffaccia pure la Democrazia Cristiana unita in un singolare matrimonio di lista con Azione di Carlo Calenda. Sarà una sfida nella sfida. Ché oltre a puntare ad imporsi come coalizione, ciascuna compagine vorrà ottenere il risultato migliore complessivo per far scattare un numero maggiore di consiglieri.
I pronostici danno Cuomo e la sua coalizione per vincenti. Anche perché dall’altro lato della barricata ci si è organizzati tardi, male e le compagini avversarie sono assai sparute. Alessandro Caramiello del Movimento Cinque Stelle, Mauro Mazzone di Sinistra Italiana e Alessandro Fimiani di Forza Italia sono quelli che, a mezzo social, tengono accesa la fiammella della contestazione, puntando su temi che da tempo sono oggetto di tensione: il waterfront; le cattive condizioni delle strade in alcune zone non centralissime della città; l’abbandono del progetto del mercato coperto di cui resta lo scheletro di una struttura di cemento dimenticata; l’istituzione delle strisce gialle che hanno provocato una riduzione delle strisce blu e sollevato il malcontento di una parte di porticesi e commercianti.
Su tutti i temi troneggia però la questione del (presunto) “clientelismo” in alcune società, anche partecipate, del Comune di Portici che è oggetto di un’inchiesta della procura della Repubblica (indagine aperta, come atto dovuto, a seguito della presentazione di un mirato esposto): le forze di opposizione a Cuomo sostengono che alcune società sarebbero state utilizzate per ricompensare alcuni dei non eletti del 2017 (o parenti) ma che comunque portarono un contributo importante all’elezione del sindaco ‘dem’. Una denuncia tradotta anche su un manifesto ad hoc che ha fatto la sua comparsa in città quando è arrivato il disco verde all’affissione dei manifesti elettorali.
A questa denuncia, da oggi, se ne affianca un’altra che proviene da Alessandro Fimiani di Forza Italia, tra i registi della campagna elettorale del candidato sindaco di centrodestra Mauro Mori. Su Facebook Fimiani (che per mesi ha cercato di imporsi come candidato sindaco del centrodestra, scontrandosi col veto di Fratelli d’Italia) lamenta una particolare operazione pubblicitaria della Leucopetra, partecipata dal Comune: i manifesti sui risultati della ditta campeggiano oggi negli stalli pubblicitari dedicati ai candidati al Consiglio comunale, e nello specifico negli stalli prenotati da candidati nelle lista del Pd. A far insorgere Fimiani è un post su Facebook del manager di Leucopetra Alessandro Pacilli, attraverso il quale spiega che la cessione per un giorno degli spazi pubblicitari è frutto di un «grande spirito di coalizione» e in tal modo si vuole dare risalto alla società «fiore all’occhiello dell’amministrazione Cuomo».
Nel post, inoltre, Pacilli ringrazia pubblicamente il sindaco uscente. Ed è proprio questo passaggio a far saltare dalla sedia Fimiani, secondo il quale l’endorsment di Pacilli, le cui posizioni politiche sono note per il suo pregresso e lineare impegno politico, strumentalizzerebbero una ‘partecipata’ del Comune per fare campagna elettorale a Cuomo. «Ogni limite della decenza viene polverizzato da questo post delirante, con il quale il ragionier Pacilli schiera incredibilmente e pubblicamente la società partecipata al 99% dal Comune che dirige in campagna elettorale, addirittura invitando esplicitamente a votare uno dei candidati (il sindaco uscente che lo ha piazzato lì con un lauto stipendio) e associando i simboli della coalizione di maggioranza uscente al brand e alla attività della LEUCOPETRA SPA. E’ il caso ricordare al rag. Pacilli – tuona Fimiani – che la società che dirige (male) è finanziata da TUTTI I CITTADINI, ANCHE DA QUELLI CHE VOTANO ALTRE COALIZIONI E ALTRI CANDIDATI A SINDACO !!! L’arroganza e il senso di impunità di questa maggioranza di sinistra e del SINDACO CUOMO DEL PD hanno travolto ogni argine. Ormai ogni commento politico è superfluo».
Di qui la decisione di Fimiani di depositare, come egli stesso annuncia, un «esposto alla Prefettura, alle Forze dell’Ordine, alla Procura della Repubblica, all’ANAC e alla Corte dei Conti per questi inqualificabili comportamenti». Si è accodato all’iniziativa anche Mauro Mazzone di Sinistra Italia, che appoggia il candidato sindaco Aldo Agnello. Un pressing politico che Cuomo prova a respingere, sempre a mezzo social: «La cosa curiosa è che quelli che insultano e diffamano le Donne e gli Uomini che hanno funzioni in Leucopetra avrebbero Il diritto di farlo sulla base di un imprecisato principio autodeterminato dalle proprie menti, se, invece, la coalizione che governa racconta i risultati conseguiti dalla gestione di Leucopetra fatta da quelle Donne e Uomini, si grida al reato».
Tant’è, la battaglia elettorale è destinata a salire di livello con l’avvicinarsi del giorno del voto. Su Facebook Mauro Mazzone, consigliere comunale uscente, punta – attraverso video e post – a mettere l’accento sulle promesse mancate dall’amministrazione comunale, sul degrado e l’abbandono in cui versano alcune zone della città. Una battaglia di verità che però lo stesso Mazzone crede sia perdente: «siamo in presenza di una competizione truccata, viziata dallo sfrenato clientelismo che governa Portici, dal nepotismo che viene pubblicamente affisso nelle graduatorie dei concorsi che ha fatto questa amministrazione», ha scritto in un post amaro del primo maggio. E tuttavia non ha mai fatto un passo indietro perché «opporsi a questo sistema di potere serve a garantire il tuo diritto di scelta, serve a far conoscere la realtà dei fatti a tutti ed a dare speranza ad un popolo che non vuole girarsi dall’altra parte. Opporsi al clientelismo ed allo sfrenato nepotismo in cui è imbrigliata la nostra città, significa, a mio parere, servire le Istituzioni con disciplina ed onore, come prescrive l’art. 54 della nostra Costituzione».
La denuncia a mezzo social, attraverso i video, è uno strumento caro ad Alessandro Caramiello del Movimento Cinque Stelle, che spera di galvanizzare gli elettori con l’arrivo del leader grillino Giuseppe Conte: l’ex Conte è atteso per domani 5 giugno. Si vede e si sente poco, invece, il candidato sindaco della sinistra (appoggiato da Europa Verde, Sinistra Italia e grillini) Aldo Agnello.
Spera, invece, nel voto disgiunto il docente universitario Mauro Mori, divenuto il candidato sindaco del centrodestra dopo le numerosi liti tra Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega che hanno paralizzato la campagna elettorale della coalizione. Mori è sostenuto da una sola lista, che porta il simbolo di Fratelli d’Italia di cui è espressione: all’interno però vi sono esponenti di Forza Italia e qualcuno della Lega, oltre ovviamente a meloniani. Le forze di centrodestra, troppo impegnate a litigare tra loro, si sono rivelate incapaci di costruire liste forti, ciascuna con una propria identità, a sostegno del candidato sindaco e, per non perdere la faccia, si è fatto un unico listone. Un po’ poco per fronteggiare la corazzata di Enzo Cuomo. Una squadra che nel 2017 ha macinato voti e che oggi punta a fare il bis. Con la benedizione del ministro Andrea Orlando che pochi giorni fa è stato a Portici presenziando a una cena elettorale del Pd e dando il suo appoggio pubblico a Enzo Cuomo.
sabato, 4 Giugno 2022 - 15:40
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