L’ultima boutade ha fatto infuriare la Lega e ha creato il solito vespaio. Beppe Grillo ha deciso di aggiornare il suo blog con un testo a difesa del reddito di cittadinanza ma usando parole che, almeno in Italia, hanno un peso.
Il comico genovese e fondatore con Casaleggio del Movimento Cinque Stelle si appella infatti ai percettori del reddito, i tanto vituperati percettori, e li chiama a una sorta di scatto di orgoglio: «Lavorate anche illegalmente – scrive – Formate le brigate di cittadinanza». Quel termine “brigata” (in seguito parla direttamente di brigatisti) fa montare su tutte le furie Salvini che attacca: «In questo momento drammatico per l’Italia, chiunque parli di Brigate è un folle e un irresponsabile».
Il riferimento è alla recente storia d’Italia, fatta di tensioni, sangue e paura sull’onda del brigatismo nero e rosso. Ma cosa ha scritto, di preciso, Grillo sul suo Blog delle Stelle?
Grillo in sostanza chiama a rapporto le “brigate di cittadinanza” e chiede ai percettori del reddito di mettersi a disposizione della comunità. «Più di quindici anni fa insieme all’Ingegner Fornari dell’Ansaldo Nucleare lanciammo un’iniziativa per tutti i residenti di Genova Nervi che volessero rendersi utili alla comunità per rendere più vivibile il quartiere, attraverso manutenzioni ordinarie, pulizie, lavori di giardinaggio, aiuto per gli anziani etc… Oggi, i percettori del reddito di cittadinanza sono circa 3 milioni, molti dei quali con competenze che vorrebbero mettere a disposizione della comunità. E infatti sarebbe anche previsto che lo possano fare ma ‘qualcuno’ preferisce impedirglielo, creando ostacoli burocratici per renderlo irregolare, se non illegale, perché è più comodo usarli come carne da cannone per fare la guerra ai poveri» scrive sul suo blog il garante del Movimento 5 Stelle.
«Per questo – prosegue Grillo – chiamo a rapporto le Brigate di Cittadinanza, cittadini volenterosi che vogliano offrire il loro operato ‘illegalmente’ per aiutare la comunità in cui vivono, con lavori e opere di bene nel proprio quartiere o nel proprio paese, perché servire la comunità è un dovere ma anche e soprattutto un diritto di ognuno. Cittadini che si possano sentire liberi di poter riparare una panchina dismessa, ripristinare un giardino abbandonato, costruire giochi per i bimbi, mettersi a disposizione per il prossimo. Brigatisti di Cittadinanza, abbiamo bisogno di voi! Abbiamo bisogno della vostra abilità e della vostra partecipazione! L’iniziativa delle Brigate di Cittadinanza giova gravemente alla Comunità. Autorizzazione Ministeriale Non Richiesta», conclude il cofondatore del M5S.
Una ‘chiamata’ che ha scatenato la reazione di Salvini e di altri della Lega. «Se non è istigazione al terrorismo, poco ci manca – dichiara il leghista Igor Iezzi -. In ogni caso, delle due l’una: o Grillo ignora la storia più recente che ha imbrattato di sangue il nostro Paese durante gli Anni di piombo o il fondatore del M5S è diventato completamente matto. Le sue parole restano comunque di una gravità inaudita. Ci aspettiamo da Conte una presa di distanza chiara e netta».
Di «parole gravissime» parla anche Andrea Crippa. «Serietà e rispetto per gli italiani. Si è superata qualsiasi pagliacciata: tirare in ballo addirittura le Brigate è pura follia», sostiene.
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martedì, 4 Ottobre 2022 - 08:36
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