Nelle settimane ‘calde’ che precedono le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli, l’inchiesta sul buco milionario nelle casse del Coa fa registrare un nuovo step: la Guardia di Finanza è stata ieri, giovedì 12 gennaio, negli uffici dell’Ordine ubicati all’interno del Tribunale al centro direzionale.
Le fiamme gialle, sulla scorta di un ordine di esibizione, hanno acquisito atti e documentazione riguardanti il mancato versamento di imposte, tasse e contributi previdenziali che hanno determinato il buco da quasi due milioni di euro.
Tra gli atti acquisiti vi sono anche i verbali delle riunioni del Consiglio, gli estratti conto del Coa: si vuole cercare di capire anche se è verosimile che nessuno dei consiglieri si sia accorto, per anni, di quanto stava accadendo.
La notizia del nuovo step di indagine è stata rilanciata oggi da Repubblica e Il Mattino.
L’inchiesta della procura (fascicolo assegnato al pm Danilo De Siro del pool reati contro la pubblica amministrazione) è partita a seguito della denuncia sporta sia dal presidente uscente del Coa Antonio Tafuri sia da alcuni consiglieri di minoranza.
Sotto i riflettori c’è la figura dell’ormai ex direttore amministrativo dell’ente, il quale si è già assunto la responsabilità della mancata omissione dei versamenti, spiegando, in una memoria difensiva, di non essersi «appropriato nemmeno di un centesimo in denaro» e precisando di non essere stato in grado di effettuare i versamenti perché nelle casse del Coa vi era stato un calo delle entrate accompagnato da un aumento delle spese. Il direttore amministrativo, dopo la scoperta del buco, è stato licenziato per giusta causa dal Coa.
venerdì, 13 Gennaio 2023 - 16:12
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