Scontro De Luca-Schlein, il governatore sceglie il fioretto (per ora). «In politica, come nella vita, non c’è nulla di più volgare dei radical-chic senza chic». Non fa nomi il post su Facebook del presidente della Regione Campania. Ma a tanti è parsa una risposta alla leader del Pd, il giorno dopo il siluro alla Camera. Piero De Luca, figlio del governatore, declassato da vice presidente a segretario del gruppo dem. L’ultimo capitolo di un braccio di ferro iniziato con la campagna delle primarie. Nella sfida tra Schlein e Bonaccini, i De Luca sostenevano il secondo. Il successo di Elly ha aperto le ostilità, nel nome della “guerra ai cacicchi”, dichiarata dalla neo segretaria del Pd. Sullo sfondo, c’è il no al terzo mandato alla Regione, su cui Schlein è categorica. Per adesso, De Luca sr le ha riservato solo stoccate. Una ad aprile, durante una delle sue dirette del venerdì. Il governatore aveva ironizzato sul “caso armocromista”, la consulente d’immagine di Schlein.
«Abbiamo appreso, notizia che ci scalderà il cuore, che Elly Schlein, nuova segretaria del Pd – aveva detto De Luca – si avvale della consulenza di una armocromista che si fa pagare 300 euro all’ora. La signora si chiama Enrica Chicchio: ‘cacchio’ verrebbe da dire». Il governatore aveva aggiunto: «Vorrei suggerire alla Schlein che se mi paga la metà di quanto prende Enrica Chicchio io sarei in grado di proporre un risultato dal punto di vista cromatico anche migliore. Personalmente ho avuto un moto di commozione davanti a questa notizia». La frase postata oggi da De Luca, in qualche modo, sembra riallacciarsi a quella vicenda. Ma a parte i lazzi, tra Palazzo Santa Lucia e il Nazareno lo scontro si sta inasprendo.
E se lo strappo si consumasse, alle prossime Regionali De Luca potrebbe scendere in campo da solo. Non gli sarebbe difficile allestire una sua coalizione. Senza trascurare i possibili accordi col Terzo Polo o partiti meridionalisti, come Sud chiama Nord dell’omonimo Cateno De Luca.
mercoledì, 7 Giugno 2023 - 21:21
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