Indagine su rete neonazista, altri 5 indagati e perquisizioni tra Napoli e Salerno

Procura Napoli

Una rete neonazista che avrebbe compiuto propaganda e proselitismo anche attraverso i social. E’ il focus dell’inchiesta della procura di Napoli che ha messo sotto inchiesta 5 persone facendo scattare altrettante perquisizioni compiute tra Napoli e Cava de’ Tirreni. D

elega di indagini affidata i carabinieri del Ros, il raggruppamento operativo speciale dei carabinieri. Il pubblico ministero Claudio Onorati, in forza alla sezione antiterrorismo guidata dal procuratore aggiunto Sergio Amato, procedere per i reati di porto e detenzione abusivo di armi e per l’articolo 604 bis che punisce chi «propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi».

Le perquisizioni sono il risultato di un’attività di indagine avviata nel novembre 2022 per fare luce su scopi e appartenenti a una associazione chiamata Ordine di Hagal. In quell’occasione scattarono anche quattro arresti: in carcere finirono Maurizio Amendola, 42 anni, di Maddaloni, ritenuto dagli investigatori ideatore e fondatore dell’Ordine di Hagal; Michele Rinaldi, 47 anni, residente in provincia di Avellino, vicepresidente dell’Ordine di Hagal e gestore di un canale Telegram; Massimiliano Mariano, 46enne di Castellammare di Stabia; Giampiero Testa, 25enne di Marigliano.

Partendo dalle indagini su questo gruppo, gli inquirenti hanno rintracciato contatti con i nuovi cinque indagati.

venerdì, 30 Giugno 2023 - 10:02
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