Napoli, i ‘nuovi’ conti del Comune con bonus per famiglie e l’allarme di Baretta: «Dal 2024 niente soldi esterni, si rischia»

baretta pier paolo
L'assessore Barette durante il Consiglio comunale di Napoli
di maga

Il Comune di Napoli ha «avviato con determinazione la strada del risanamento» dei conti e oggi vanta un bilancio attivo di circa 3 miliardi, ma dal 2024 la situazione potrebbe precipitare nuovamente perché «non sono previsti ulteriori finanziamenti finalizzati ai riequilibri dei Comuni» e dunque non vi sarà ingresso di capitale. Ci saranno, invece, le spese, che si prevede aumenteranno. E, dunque, «possiamo fare riferimento soltanto sulle nostre forze, ovvero sulle risorse provenienti dal ‘Patto’ che a maggior ragione si conferma fondamentale, sulla capacità di intercettare finanziamenti vincolati (Pnrr, fondi europei, nazionali, regionali e vari), sul miglioramento continuo delle nostre performance di riscossione e valorizzazione, maggiore capacità di programmazione ed efficientemente organizzativo». Pertanto sarà doveroso «non commettere errori».
L’assessore al Bilancio del Comune di Napoli Pier Paolo Baretta analizza i conti del Comune, si sofferma su fondi e interventi a vantaggio della collettività, come l’istituzione di un bonus contro il caro energia, e sprona la classe dirigente a procedere spedita senza nascondersi dietro l’alibi dei conti disastrosi ereditati.

Poi lancia un appello al Governo sulle zone d’ombra del Pnrr: «Ci sono costi indiretti non finanziati, come opere sostitutive anche non temporanee necessarie alla realizzazione dei progetti finanziati. In alcuni casi questi costi sono caricati di Iva». Ad esempio a Napoli sono stati necessari 3,1 milioni per sistemare gli alunni durante il rifacimento delle scuole, quest’ultima opera prevista dal Pnrr. «E’ un problema destinato a crescere e che il governo deve affrontare. Si suggerisce al governo di inserire questi costi nel fondo completare», sottolinea l’assessore. L’occasione è

I conti del Comune
Il valore complessivo del bilancio del Comune di Napoli per l’anno 2023 è di 8 miliardi 255.417.422,62 euro, di cui questi 4.480.500.000, comprensivi delle anticipazioni di tesoreria, sono partite di giro che non incidono sugli equilibri. Pertanto il bilancio attivo, entrate e uscite, si attesta a 3.774.917.222,62 euro.

Fondo per la Protezione civile
Per la prima volta sono stati stanziati 1,5 milioni di euro per la Protezione civile. La somma stanziata prevede diversi ambiti di intervento: 350mila euro sono destinati all’Aggiornamento del Piano Generale per il rischio idrogeologico e idraulico, 450mila euro sono previsti per dotare anche la città partenopea di un Piano di esodo comunale per il rischio vulcanico del Vesuvio e dei Campi Flegrei.

Bonus per le famiglie contro il caro energia
Il Comune di Napoli ha previsto un fondo di 6,5 milioni di euro contro il caro energia: i soldi saranno destinati ai cittadini in maggiore difficoltà. Nello specifico verrà istituito un bonus che «sarà erogato nel 2024 in occasione del saldo Tari». La notizia è stata anticipata dall’assessore comunale al Bilancio Baretta in occasione dell’odierna seduta di consiglio comunale. L’assessore ha sottolineato che «il consiglio si è espresso un maggiore stanziamento».  

Gli altri investimenti
Sul fronte degli investimenti, accanto alle risorse del oltre Pnrr, sono destinati quasi 800 milioni alla metropolitana e circa 6 milioni alla mobilità sostenibile; più di 180 milioni alla riqualificazione urbana e oltre 40 all’edilizia residenziale pubblica; circa 20 alla edilizia monumentale; circa 15 all’edilizia scolastica; 20 milioni all’edilizia pubblica; 38 milioni all’ambiente e 50 all’igiene urbana; circa 9 alle manutenzioni e oltre 7 milioni alle bonifiche e 8 milioni all’efficientamento energetico.

Il nodo delle morosità e del patrimonio fuori comune
Baretta, durante la relazione, ha puntato l’indice sulle morosità relative al patrimonio immobiliare: «E’ un nodo che dobbiamo affrontare». Ha dunque prospettato la possibilità di dismettere e mettere in vendita gli immobili Earp. Soprattutto ha sollecitato la dismissione di immobili che insistono fuori comune: «Rappresentano un peso nemmeno giustificato. Sono centinaia di immobili in un lungo elenco di comuni che sono totalmente fuori dall’interesse del Comune di Napoli».

L’amarezza per i 733 milioni sprecati
C’è poi la questione dei 733 milioni sprecati. Il Comune perde la possibilità di usare questa cifra «per la cronica incapacità di riscossione, per via del disavanzo e di altre disfunzioni». «Pensate come sarebbe diversa la nostra discussione se potessimo disporre di un terzo di questa cifra – osserva l’assessore – Quanto sarebbe giusto e necessario destinare queste risorse all’assistenza sociale, alla gestione dei rifiuti, alla manutenzione dei parchi».

Invertire la rotta per valorizzare Napoli
All’esito dell’esame dei conti del Comune, Baretta batte su un punto: «Un anno fa non c’era niente di tutto ciò. Bisogna guardare avanti e capire come riempire il bicchiere ulteriormente». Certo, le risorse sono ancora scarse e vi è una pressante urgenza di spendere e allora «in questo anno e mezzo dobbiamo definire la strategia che ci aiuti a definire meglio» il bilanciamento degli interessi in campo. «Dobbiamo evitare errori proprio adesso che stiamo invertendo la tendenza», ammonisce Baretta. «Con questa strada intrapresa possiamo fare di Napoli la città che vogliamo, possiamo valorizzare il potenziale che Herman Melville, padre del libro ‘Moby Dick’, esaltò con queste parole: ‘Ben presto ho sentito la città, luci brillanti, grandi folle, edifici alti’. Se siamo tutti convinti, valorizzare questo potenziale sarà meno difficile che catturare la balena bianca».

martedì, 4 Luglio 2023 - 15:03
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